giovedì 5 giugno 2008

L'On. Luigi Vitali risponde

Qui di seguito proponiamo le risposte rilasciate dall'On. Vitali alle relative domande poste dai voi nella rubrica "L'intervista del cittadino".

1)Ill.mo On. Vitali, vorrei porgerLe i miei più sinceri complimenti per quanto riguarda la creazione di questo nuovo gruppo giovanile in Francavilla del quale ne è promotore, questo tipo di iniziative daranno l'opportunità a tanti giovani appassionati di politica, come me, di crescere e magari un domani essere non solo la voce ma anche i pilastri della nostra città. In un appuntamento proprio di questo gruppo si è parlato già di PDL dimenticando che ancora FI e AN non si sono sciolte, ecco le mie domande saranno proprio su questo argomento. La creazione del PDL quali benefici può portare a livello locale nell'immediato e anche nel futuro? Quali sono gli obbiettivi posti e da raggiungere?Lei crede che a Francavilla, più che in altri paesi, potrebbe rafforzare più di quanto non sia mai stato il centrodestra?
Vittorio Martina

1) I benefici della costituzione del PDL, apprezzata dagli elettori: visti i risultati, dipenderanno dalla maturità della classe dirigente di F.I. e A.N.. Se ci butteremo alle spalle le piccole invidie e divisioni i risultati saranno buoni per tutti. Diversamente saremo cancellati dai cittadini.
A Francavilla il centrodestra ha, da tempo, grandi risultati. Si può e si deve continuare.

2)On. vitali, sò che quanto prima ci comunicherete il nome del prossimo candidato sindaco del PDL, ma per quanto riguarda gli assessori, visto il fallimento di molti di loro,avete intenzione di applicare sempre il criterio delle preferenze? Cosa ne pensa di un giusto ricanbio basato sulla capacità? Tenga presente che gli elettori chiedono un vero rinnovamento, stanchi di vedere da venti anni i soliti noti.
Franco Fanelli
2) Ho detto da tempo che il criterio per gli assessori non potrà essere solo quello del consenso. Va pure detto, però, che non ci possono essere portatori di voti da una parte e capaci dall’altra. Dovremo, tutti insieme, trovare una giusta sintesi.

3)Caro Onorevole,ho avuto modo di apprezzare il suo intervento in occasione dell'inaugurazione della Cellula Coscioni di Francavilla. In particolare ho ascoltato il riferimento all'eutanasia che, come Lei stesso ammise nel Suo saluto, "esiste solo che è clandestina", secondo quello stesso filo logico che è stato seguito nella legalizzazione dell'aborto (e che a mio parere potrebbe valere pure per la droga o in generale per le questioni che attengono la libera scelta dell'individuo, anche la scelta di sbagliare). Rispetto a questa condivisibile osservazione, è lecito aspettarsi un conseguente atteggiamento, da parte Sua, che potremmo riassumere nella formula "legalizzare per governare"? Più in generale, pensa che nel centrodestra ci sia spazio per un approccio veramente liberale e non confessionale rispetto ai temi etici?
Sergio Tatarano

3) Sui temi etici il centrodestra ha sempre lasciato libertà coscienza. Ritengo che in questo schieramento c’è sicuramente spazio per un approccio liberale (ci sono ex radicali, ex socialisti ecc.); come sempre il problema in democrazia è quello dei numeri.

4)Da avvocato, sa bene in quali condizioni versa la nostra giustizia. Sa molto meglio di me come le carceri siano state in una situazione di sovraffollamento insostenibile, rispetto al quale anche la Sua forza politica votò giustamente per l'indulto; eppure nessuno o quasi ha rivendicato in campagna elettorale la assoluta necessità di quel provvedimento i cui effetti, tuttavia, stanno già svanendo stante una situazione strutturalmente comatosa dell'intero impianto della nostra giustizia. La questione sicurezza è stata confusa con quella giustizia ed è stata cavalcata in maniera irresponsabile (anche alla luce degli assalti contro i campi rom e del clima di rappresaglia estremamente pericoloso che si è generato); invece la priorità credo sia il risanamento e il buon funzionamento della giustizia, una giustizia in grado di governare i fenomeni senza dover ricorrere a compressioni dei diritti e delle garanzie dei cittadini, come elemento imprescindibile di uno Stato di diritto. Crede che l'indulto sia stato un errore e come pensa che si possa uscire da questa situazione di collasso? Non sarebbe utile partire, ad esempio, da una depenalizzazione di molti reati davvero assurdi come quelli per droga? La ringrazio.
Sergio Tatarano

4) L’indulto non è stato un errore. Lo è diventato per inerzia del Governo Prodi nell’affrontare i temi della giustizia e della sicurezza. Personalmente in campagna elettorale no ho mai nascosto di aver votato per l’indulto ma ne ho spiegato le ragioni.
Sono d’accordo su una massiccia depenalizzazione (sulla droga dovremmo discutere un po’); ma il secondo passo, a mio avviso, è quello di riformare la obbligatorietà dell’azioni penali.

5)On. Vitali, lei è, per lo meno attualmente, il vero punto di forza del Pdl nella nostra città. Credo che il cambiamento che anche i suoi elettori stanno chiedendo (e io mi metto potenzialmente tra questi) debba passare inevitabilmente da lei. dunque, quali saranno le mosse per dare alla città (finalmente!) una nuova classe politica di destra, finalmente seria e capace? io più volte mi sono dichiarato contrario alla scelta degli assessori in base ai voti raccolti, nel mio piccolo. questo può ovviamente essere solo un punto di partenza, per altro scontato in una 'normale' amministrazione. cosa si può fare per avere una politica 'alta' che anche i cittadini chiedono a gran voce?
Antonio

5) Sugli assessori ho già risposto. Per avere una politica “alta” bisogna costringere giovani, donne e società civile a scendere in campo. Io da sempre cerco di farlo. Poche volte sono riuscito.

6)On. Vitali il suo partito appoggerebbe una eventuale candidatura di curto a sindaco?
A. Milone

6) Non credo che il collega Curto possa candidarsi sotto il simbolo della PDL. Le motivazioni sono note e le ho rappresentate anche all’interessato in tempi non sospetti.

7)Caro Onorevole è vero che a causa delle dimissioni del Sindaco non sono stati approvati i provvedimenti per sistemare il campo sportivo ?E' vero che la squadra non potrà fare il campionato di serie D a causa delle Vostre negligenze?Grazie per l'eventuale risposta.
Pinturicchio

7) Assolutamente no! Per il campo sportivo sono stati previsti € 100.000,00 nel bilancio approvato dalla giunta prima delle dimissioni del sindaco.

8)Esimio Onorevole, sono una fervente sostenitrice del centro destra nazionale (benchè non abbia l'età legale per determinarlo materialmente) e locale, nonchè una sua ammiratrice morale. Ecco, so che sarò una nota stridula all'interno di questo post per la differenza del tipo di domana, ma glie la pongo lostesso. Volevo tanto chiederle come fa a portare il peso di una tale notorietà, o meglio, con quale forza ogni giorno affronta il suo impegno politico di non così poco conto e difficoltà, sapendo che attorno a lei c'è così tanta gente che come barracuda attacca ogni sua parola e sovente non riconosce il suo operato? Non è facile ai giorni nostri essere sempre d'un pezzo e trovare la forza di resistere anche di fronte alle numerose critiche che le vengono gratuitamente propinate, per questo, dal mio piccolo, la reputo un punto di riferimento, un esempio da seguire, come persona prima di tutto, e come uomo politico. Le auguro sempre il meglio.
di Summa Simona

8)Vedi la politica non ce l’ha prescritta il medico.
Per chi soffre di complessi di superiorità o per chi è allergico alle critiche, anche gratuite o strumentali, vi sono tante attività.
Per quello che mi riguarda sono stato abituato a dire quello che penso ed a fare quello che dico.
Sino a quando ne avrò voglia ed otterrò consenso continuerò a farlo. Poi farò un’altra cosa

9)Secondo lei chi dovrebbe essere il candidato naturale del centro sinistra? Anonimo

9) non è un mio problema.

10)Ill.mo on.le Vitali,da sempre la vedo come un pilastro e un punto di riferimento politico nella nostra città. E' grazie a lei che è maturato l'amore e la passione per la politica e soprattutto per la nostra Francavilla. Partendo da cio vorrei chiedere: secondo lei quali sono i reali problemi di Francavilla e come lei ha intenzione di affrontarli?
Antonio Capuano

10) Francavilla ed i francavillesi devono credere maggiormente nelle loro potenzialità.
I problemi ci sono dappertutto. Quelli di Francavilla mi auguro di poterli risolvere con tanti giovani come te.

La Voce Francavillese ringrazia L'on.Vitali per la disponibilità e collaborazione.

77 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto con attenzione e anche con un certo stupore le risposte fornite dall'On. Vitali.
Gli ho rivolto due domande: sulla prima ha elengantemente glissato, trincerandosi dietro ad una libertà di coscienza che non impedisce a sparutissimi eponenti di destra di schierarsi a volte su posizioni laiche. Intendevo infatti conoscere anche il suo punto di vista su argomenti specifici.
Per quanto concerne la posizione sulla giustizia, mentre resta la vaghezza della critica nei confronti dell'operato del governo Prodi (che è anche mia, ma io ad esempio avrei accompagnato all'indulto anche l'amnistia), apprezzo l'apertura sulla riforma (abolizione?) dell'obbligatorietà dell'azione penale. Se è questo che l'Onorevole intende, gli proporrò anche di organizzare qualche iniziativa comune in futuro.
Grazie comunque per la disponibilità.

Anonimo ha detto...

Riformare l'obbligatorietà dell'azione penale è un qualcosa di veramente pericoloso se permangono le attuali condizioni d'accesso alla magistratura. Secondo il mio modestissimo parere si dovrebbe in prima analisi controbilanciare lo squilibrio a sinistra della casta dei magistrati e, possibilmente se non può sembrare chimerico, rendere tale esercizio (la magistratura) libero ed indipendente dalle beghe politiche. Chi mi assicura infatti dal potere discrezionale del magistrato in caso di non obbligatorietà dell'azione penale? La materia (non è la mia materia intendiamoci) è delicata, si potrebbe però proporre in alternativa ad una carriera verticale della magistratura, una più democratica elezione (all'americana)......
Firmato Giuseppe Altavilla

Anonimo ha detto...

Il problema, caro Giuseppe, è che ad oggi in Italia, unico Paese in Europa in cui ancora vige l'obbligatorietà dell'azione penale, i p.m. agiscono in maniera assolutamente arbitraria ed ognuno seguendo i propri criteri, i quali cambiano da Procura a Procura.
Sull'indipendenza della magistratura non c'è dubbio: tempo fa fu presentata una proposta di referendum (sempre dai soliti radicali) volta a modificare il sistema elettorale del CSM, che ad oggi funziona sulla base di correnti. Altro punto sarebbe quello delle separazione delle carriere, sul quale pure la destra dovrebbe essere favorevole eppure è assente.

Anonimo ha detto...

un grazie per tutti i complimenti fatti ci sarebbe stato bene...e poi moooolto vago, troppo!!!
bah nn credo che in molti saranno soddisfatti...

Anonimo ha detto...

Le domande facevano cacare questa è la verità.

Anonimo ha detto...

Altavilla.... squilibrio a sinistra della Magistratura? D'Alema e company sono stati continuamente messi in difficoltà dalla Forleo, De Magistris ha messo sotto inchiesta Prodi e Mastella, lo stesso governo è caduto per una richiesta di carcerazione di un magistrato ( il tutto in un anno e mezzo) e tu mi dici che la magistratura pende a favore della sinistra???

Dico: è vero che non pende a favore del centrodestra, ma di sicuro nemmeno del centrosinistra.

Ma scusate: l'idea che i magistrati agiscano su fatti e non su idee campate in aria non vi è mai venuta? Il sospetto che D'Alema o Berlusconi siano stati indagati perché sotto sotto c è qualcosa e non perché stanno semplicemente sul cazzo a questo o quel magistrato vi ha mai sfiorati?

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Una domanda fuori tempo massimo al signor Vitali la voglio fare: è orgoglioso della legge che porta il suo nome? Quella che tutti chiamano "ex cirielli". Quella che ha dimezzato i tempi di prescrizione per reati da colletto bianco come corruzione e falso in bilancio, tanto da rendere questi reati praticamente impunibili.

Per non andare troppo lontano, prediamo il caso Acque Chiare esploso a Brindisi. Centinaia di cittadini stanno rimanendo senza casa per colpa di certi colletti bianchi. Ma loro non pagheranno. La stragrande maggioranza dei reati di cui sono stati accusati ( a detta di un legale intervistato su Telerama) sono già stati prescritti. Insomma: nessuno paga.

Prima di quella legge quei reati si sarebbero prescritti in 15 anni. E quasi sicuramente i processi sarebbero arrivati a sentenza, e qualcuno avrebbe pagato. Ora invece sono già scaduti, come il latte. Tutti liberi e immacolati.

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Caro fatia occorre precisare che per i fatti a cui ti riferisci D'Alema non è stato mai indagato.
A qualcuno può dispiacere ma è così. Del resto indagato per cosa????

Anonimo ha detto...

La sinistra è caduta certo, ma non proprio per colpa di un magistrato, e de magistris e la forleo che fine hanno fatto? vi ricordo che la nostra concittadina appena ha messo le mani su d'alema è stata praticamente gambizzata. Ora non sa neanche dove deve andare visto che le hanno già detto che da milano deve andarsene, ora farà le cause del comdominio. tutto grazie a d'alema

Anonimo ha detto...

Sergio sono d'accordissimo con te, io sono assolutamente per la separazione delle carriere, non è possibile ch un magistrato possa assumere il ruolo di giudicante e anche di inquirente. Purtroppo sono tanti i casi ben noti alla società dove questa "casta" non ha brillato (per non dire altro). Tra l'altro esiste anche (anche questo ben noto) una certa rispettabilità tra colleghi (per non dire stessa appartenenza alle correnti interne all'organo di rappresentanza) che in alcuni casi ha portato i due a vedersi scambiare il ruolo in tribunale (da giudice a PM) con la consueta intesa di creare una situazione che potesse non danneggiare entrambi a discapito della reale e genuina regolarità di un processo. Pensate magari alla parte civile, come può definire il suo processo genuino? Sono innumerevoli i casi. Chi ha il potere si di loro, se non loro stessi? Si dice che il quarto potere sia la stampa, niente di più falso!

Anonimo ha detto...

@ Anonimo
E chi dice il contrario?? Certo che la Forleo sta pagando le conseguenze del suo gesto. Ma questo non toglie, anzi rafforza quanto dicevo prima, e cioè che non è vero che tutta la magistratura è di sinistra.

@ Vittorio Martina
Scusa perché mai non è ammissibile che un Pm possa fare pure il giudice scusa? Non capisco. Mica lo fa nello stesso processo. Che cavolo fa se in un processo per omicidio fa l accusatore, e poi in un altro processo per stupro, che riguarda tutt altre persone, fa il giudice. Non riesco a capire dove sia la terribile stortura.

Marco Fatia

gianpiero spagnulo ha detto...

Sul prossimo candidato sindaco...mi aspetto delle sorprese...dalle risposte mi è sembrato di capire che ci siano delle rivalità tra An e Fi...

Anonimo ha detto...

Anonimo del 5/6 22.06,
la politica non segue la logica del diritto criminale bensì della questione morale. Per inchiodare D'Alema dinanzi alle sue gravi responsabilità per aver favorito certe cordate finanziarie SEMPRE A DANNO DEI RISPARMIATORI E DEI CITTADINI favorendo il declino della nazione, non è necessario che sia indagato o condannato.
ELENCO:
D'Alema ha sostenuto la capitalizzazione di borsa di Mediaset grazie alla quale Finivest si è pagata i suoi debiti con i soldi dei risparmiatori italiani (1999).
D'Alema è il principale sponsor del "decreto salva banche" che ha derubato i correntisti bancari del risarcimento per l'usura bancaria (2001).
D'Alema è lo sponsor politico del signor DE BUSTIS il quale da A.D. di Banca 121(ex salento) emise i titoli Foryou e My-way alla vigilia della cessione alla Monte Paschi Siena derubando diecina di migliaia di risparmiatori salentini i cui soldi sono andati ad arricchire le casse della banca senese, nella povera e svantaggiata Toscana! (1999).
D'Alema è il burattinaio politico della "ristrutturazione dei debiti previdenziali agricoli" portata avanti dal Governo Prodi su iniziativa del ministro agricolo DE CASTRO, con la quale gli agricoltori che dovevano 12 su 100 per vedersi riconosciuto questo loro diritto si sono visti costretti a bussare all'usura bancaria pagando 30. Tra le due banche che hanno ristrutturato vi è la D.B. Italia il cui A.d., guarda come è piccolo il mondo, è il solito DE BUSTIS! (2007).
Il sig. D'Alema è quello che Consorte "faceva sognare" quando lo rassicurava che la scalata alla B.N.L. stava andando in porto mercè l'acquisto abusivo senza O.P.A. ad un prezzo di gran lunga inferiore al loro valore delle azioni B.N.L., in danno dei risparmiatori! (2005).
Il sig. D'Alema, infine, non farebbe male a dirci come ha pagato il suo 16 metri, se ha ottenuto un finanziamento, da chi e su quale banca sono appoggiate le rate da pagare.
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Insomma il potere politico di D'Alema non gli deriva dall'essere l'uomo di apparato ex comunista, oggi riformista ma molto più prosaicamente dall'essere il rappresentante esponenziale nelle istituzioni del potere bancario!
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NOI FRANCAVILLESI DI C.SX, IN QUANTO CONCITTADINI DEL GIUDICE FORLEO, CI TOCCA FARE UNA RIFLESSIONE SULLA QUESTIONE MORALE DOPO IL CASO B.N.L.-Unipol-Consorte. E' UN ATTO DOVUTO: DIVERSAMENTE AGLI OCCHI DELL'OPINIONE PUBBLICA ASSUMIAMO LA VALENZA DI STUPIDI, CHIACCHIERONI E DI MASSA PILOTATA.
Omettere tale riflessione avrà riflessi sulla imminente campagna ellettorale amministrativa facendoci perdere voti e se così è il miglior candidato sindaco del c.sx è sicuramente MAURIZIO BRUNO e, in subordine, GRABRIELE LIPPOLIS, il giovane!
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A chi ha un barlume di senso critico e di coscienza ricordo che neanche Dell'Utri è arrivato all'apice raggiunto da Massimo D'Alema di ottenere il privilegio (feudale!) di essere considerato al di sopra di ogni sospetto grazie all'uso improprio dell'immunità parlamentare.
E ragionando da analfabeta che si illude ancora di avere gli stessi diritti riservati a D'Alema, ripeto per l'ennesima volta la solita domanda: ma se è vero che non ha fatto nulla di male e non ha commesso alcun reato per cui non aveva nulla da nascondere nella scalata B.N.L. perché il sig. D'Alema non ha dato la disponibilità a farsi indagare?

(la prossima sul caso "Acque Chiare" di Brindisi & ruolo dei Notai).

Anonimo ha detto...

Dalle risposte dell'On.Vitali non si evince in maniera netta la possibilità di tagliare col passato e dare un nuovo corso ad una amministrazione comunale, la prossima, con soggetti nuovi e capaci al di la del consenso di voti. Se l'On. intende ripresentare alla città una giunta con soggetti che già hanno fatto danno a Francasvilla in termini di capacità e si è visto, se l'On. che stimo per la schiettezza che mostra, vuole riproporre soggetti che insieme a Marinotti in questa ultima amministrazione non hanno fatto neppure il normale quotidiano, se l'On. Vitali vuole riproporre una giunta con soggetti che a nominarli viene il voltastomaco anche ai morti, se L'on. Vitali non comprende che la città ma anche gli uomini di centrodestra vogliono rinnovamento allora caro On. io e la mia famiglia non voteranno alle prossime consultazioni. Faccia una operazione saggia, dica la squadra che affiancherà il sindaco futuro o almeno dia a quest'ultimo una rosa di nomi su cui scegliere. Farebbe un figurone. A per quanto riguardo Curto, credo che non voglia candidarsi perchè evidentemente sarebbe il responsabile della crisi del centrodestra a livello comunale.Se questo vuole lo attenderemo al varco e poi lo castigheremo. Che facesse un altro nome amico magari suo e così si andrebbe assieme.
Marco F.

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
non colgo invece la logica della contrarietà da parte tua rispetto alla separazione delle carriere: p.m. e giudice hanno funzioni e competenze differenti, forma mentis e sensibilità differenti: il p.m. è sostanzialmente parte nel processo, accusa; il giudice è terzo e imparziale.

Anonimo ha detto...

Madò GRANDE ANTONIO DE FRANCO! Bellissimo sto gioco! Me l ero dimenticato! aspè come si chiama? Caspita non me lo ricordo proprio... vabbè ma se non mi sbaglio funziona piu o meno cosi:

Si prende un fatto negativo, o presunto tale;

Poi si prende un politico che ti sta sul cazzo ( possibilmente uno che era al governo nel periodo in cui è successo il fatto assunto come negativo);

E poi ( e questa è la parte piu bella del gioco, quella che fa proprio sbellicare) si legano i due elementi ( politico ed evento) con verbi che significano tutto e non significano un cazzo... che sò "ha sostenuto" oppure "è stato il principale sponsor (questa è la mia preferita" o anche "è stato il burattinaio ( che va bene per tutte le stagioni)" e così via.

Insomma tutti verbi belli allusivi che fanno passare per "autore" di una cosa, uno che magari non c entra na mazza o magari centra tanto quanto c entra topolino.

Ma piffavori

Anonimo ha detto...

@ Sergio:
quello che intendo io non è che sia giusta una cosa o l altra. Credo che la differenza sia talmente ininfluente che non meriti cosi tante attenzioni.

Il cancro del nostro Paese è il mancato funzionamento della Giustizia, ingolfata e bloccata volontariamente dai politici. Ma credere che questo problema si risolva separando le carriere è semplicemente ridicolo. Come sempre facciamo il gioco dei politici. Sono loro a dettarci l'agenda delle urgenze, e noi come allocchi ci stiamo dietro.

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

quoto marco delle 15.11
ma piffavori delle 15.00 oltre ai problemi di dalema da chiarire deve spiegare xche il governo prodi non ha mosso un dito per tutelare le famiglie con i mutui a tasso variabile per l'acquisto della prima casa arricchendo le banche e mettendo sul lastrico tante famiglie che con tanti sacrifici si stavano facendo una casa.
tremonti ha sul c..zo le banche ecco xche le à attaccate che devono portare la rata dei mutui a quanto era nel 2006 annulllando gli aumenti.
vai defranco, sei un grande.

on.vitali a francavilla servono persone come defranco.

Anonimo ha detto...

Scusami Marco, la giustizia non funziona per tante ragioni.
La separazione delle carriere avrebbe una ruolo importante nella realizzazione di principi costituzionali di terzietà che ad oggi non sono affatto rispettati.
Dunque sarebbe una riforma necessaria e la contrarietà ad essa è puramente ideologica, tanto è vero che viene difesa dagli stessi giudici.
Accanto ad essa, vi sono poi altre riforme, come quelle che più volte ed anche su questo blog ho suggerito.
Il tuo mi pare un riflesso qualunquistico: che c'entrano i politici? Certamente la giustizia è bloccata, lo vivo ogni giorno; ma non basta dire questo. Bisognerebbe indicare una strada da percorrere. Io, condivisibile o no, l'ho indicata. La tua, qual è?

Anonimo ha detto...

Per marco:
Assolutamente il problema principale della giustizia non è solo la separazione delle carriere, mi pare che questo non lo abbia affermato nessuno, quindi non capisco questo exploit. Ma d'altronde, come dicevo nell'intervento, DEVE esserci la riforma della separazione delle carriere per il motivo che le due figure (che si intercambiano spesso) fanno parte di un unico gruppo (meglio dire casta) e sono rappresentati da un solo ente (CSM). Mi dici quale magistrato inizierebbe una battaglia contro un collega suo pari? In un processo particolare come quello di gravina, quando si è scoperto che i due ragazzini sono stati trovati e accertato il fatto che si trattava di incidente, Perchè il Giudice non ha decretato la immediata scarcerazione dell'imputato (il papà dei bimbi)? Forse perchè il Pm che aveva fatto di tutto per dichiararlo colpevole aveva commesso un errore? E come allora riconoscere l'assoluzione all'imputato senza dover intaccare la reputazione di un collega suo pari? La risposta la trovi sul giornale uscito subito dopo quella data! La casta dei magistrati è come una grande famiglia, pensi che il CSM appoggerebbe mai diatribe al suo interno? Se per te queste non sono valide motivazioni, non so proprio che dirti per farti capire, poi ogni opinione merita rispetto, anche non condivisa. Per me in alcuni casi, non tuttiper carità parliamo sempre di rispettabili professionisti, il doppio ruolo che più volte si intercambia, può intaccare la giusta genuinità di un processo.

Anonimo ha detto...

No Sergio il mio non è qualunquismo. E' realismo. Puro realismo.

In Italia la giustizia non deve funzionare perché se funzionasse, i primi ad andare dentro sarebbero proprio i politici. E guarda davvero non lo dico per fare demagogia. Nella scorsa legislatura, oltre a 24 pregiudicati, avevamo 70 tra inquisiti, prescritti, e rinviati a giudizio. Un tasso di "diversamente onesti" del 10% (quanto Scampia).

Tutta gente fortemente interessata al chè i loro processi finiscano in un nulla di fatto. E che in tal senso ha lavorato. Hanno fatto leggi su leggi che li allontanino dai processi. Un andazzo cominciato all'indomani di Tangentopoli. E i risultati si vedono.

Nel 1996 i reati prescritti furono 56.486. Nel 2003 (otto anni dopo): 206mila... il 400% in più! E pensa, non era ancora entrata in vigore la legge Vitali che dimezza (CRISTO DIMEZZA!) i tempi di prescrizione per una marea di reati, soprattutto commessi dai colletti bianchi.

Oggi il 95% dei reati non viene più sanzionato. Di quel 5% che resta, la galera è un utopia. Tra indulto, legge Gozzini, servizi sociali, condizionale ecc ecc, in carcere non vai manco se ammazzi ( e non è una esagerazione). Ma soprattutto la cella te la sogni se sei un ladro in giacca e cravatta. Come fai ad arrivare a sentenza per un falso in bialncio ad esempio, o per una corruzione, se il reato viene prescritto in 7 anni e mezzo? Prendi il caso "Acque chiare"... tutti scrivono, tutti parlano, ma nessuno pagherà. Di tutti i reati contestati è rimasto solo quello di lottizzazione abusiva. Gli altri, dalla corruzione in poi, già prescritti.

E alla fine dentro chi ci va? I morti di fame. Dei 40mila e passa detenuti presenti nelle nostre galere l'80% è fatto di extracomunitari e tossicodipendenti. Eppure siamo il Paese di Tangentopoli, siamo il Paese delle 4 Mafie, siamo il Paese della Corruzione e dell'eveasione fiscale piu elevata d'europa. Dove sono tutti questi ladri ricconi? Sono fuori.

Ed è una coincidenza? Secondo me no. Secondo me ai politici sta bene così. Berlusconi negli ultimi anni ha accumulato 7 prescrizioni. In un Paese normale starebbe gia dentro. Andreotti? Idem: se non fosse per la prescrizione dovrebbe oggi scontare 24 anni di galera. E questo giusto per citare due anonimi...

Insomma, a che serve un giudice separato o unificato... se poi manco può giudicare???

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Tra quelli di cui parli tu sicuramente c'era gente come Sergio D'Elia, 12 anni di carcere per un omicidio che non ha mai commesso e che però gli viene in un certo senso addebitato perché il regime antiterrorismo, la demagogia prevedeva questo. Stessa ragione per la quale si decide di non candidarlo nel PD nonostante la riabilitazione ottenuta.
Cosa voglio dire? Che questi dati su condannati, che non fanno differenza tra reato e reato, lasciano il tempo che trovano.
Sulle prescrizioni (amnistia di classe) ti do ragione. Io ero per indulto e amnistia, per il rientro nella legalità di uno Stato (tecnicamente) criminale, che dopo due anni dall'indulto (necessario ma incompleto se non accompagnato dall'amnistia) è di nuovo dinanzi all'emrgenza carceri.
Nel lungo elenco però hai ancora una volta dimenticato le proposte per migliorare la giustizia.

Anonimo ha detto...

Stop al decorrere della prescrizione dopo il rinvio a giudizio (come in francia): una volta che sei stato preso, devi essere giudicato, punto.

Abolizione dell'appello automatico e serio filtro ai ricorsi in cassazione.

Riforma dell'istituto della contumacia (basta con le prese per il culo).

Abolizione dell'obbligo della notifica in casa dell'imputato: si fa solo all'avvocato. Poi vede lui.

ecc ecc

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

A parte la questione prescrizione (che pure nasce da un principio giusto e condivisibile), il resto delle proposte non le capisco (contumacia: beh? l'abolizione dell'appello automatico? cosa?).
Io opto comunque per abolizione obbligatorietà dell'azione penale, depenalizzazione dei reati minori (per droga o quelli edilizi) e riforma del codice penale, come strumenti per ridurre il carico di lavoro.
Separazione delle carriere ma anche riduzione dei termini di custodia cautelare. Infatti la maggioranza dei detenuti è in attesa di giudizio: di questo credo che un Paese civile si debba curare urgentemente. Anche di questo, delle garanzie, dei diritti delle persone, del "diritto", lo stato di diritto, il rispetto dei principi costituzionali.

Anonimo ha detto...

Possibile che non trovi tra tutte quelle proposte un minimo comun denominatore?

La contumacia, la notifica, l appello, la prescrizione... sono tutte stronzate che allungano a dismisura i tempi dei processi per arrivare alla prescrizione.

Tutto il resto... separazioni delle cariche eccetera, possono pure essere cose condivisibili, ma che diventano aria fritta se poi non si arriva a sentenza.

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Ho detto che non capisco cosa significhi riforma della contumacia o dell'appello. Vorrei capire in che senso. Non vorrei che la direzione fosse nel senso della compressione dei diritti, attenzione.
Le proposte che ho fatto io sono tutte atte a sbloccare il sistema giudiziario e carcerario, servono a impedire che le condizioni di lavoro dei pm e dei giudici siano umane., senza che a rimetterci siano le garanzie dei cittadini.

gianpiero spagnulo ha detto...

penso che l'indulto sia stato un grande errore e che la prescrizione sia un danno per la società;

Anonimo ha detto...

Va bene, (anche) questa poi me la spieghi, tecnicamente però.
Oltre al fatto che l'UDC l'ha votato e che fu il Papa a chiederlo fortemente, accogliendo l'ovazione dell'intero Parlamento.

gianpiero spagnulo ha detto...

sebbeno io sia nell'UDC;con il senno di poi mi sono reso conto che è stato un'errore...
credendo di far del bene , alla fine (in molti casi) si è dimostrato un'errore...
perchè non bisognerebbe ammettere gli sbagli?

Anonimo ha detto...

W L'ONOREVOLE VITALI, VIVA IL CENTRODESTRA, VIVA FRANCAVILLA, VIVA I FRANCAVILLESI I CENTRODESTRA. VIVA TUTTI

Anonimo ha detto...

Ti ho fatto una domanda precisa: contestami l'indulto tecnicamente.
Io ti dico che l'indulto è stato un atto necessario di ripristino della legalità.
Le nostre carceri erano (e sono nuovamente) nella condizione in cui tanti detenuti si trovano quando vanno dentro, cioè di delinquenza, delinquenza abituale, perché tale è la situazione di un Paese che non riesce a rispettare principi minimi previsti dalla Costituzione. Le carceri italiane prevedevano all'epoca circa 42 mila posti mentre al loro interno "vegetavano" 60mila persone trattate disumanamente.
Dico molto semplicemente che chi si rifa, come te, mi pare, a principi cristiani, non può restare indifferente alle condizioni non rispettose della dignità umana.
Ma lo stesso discorso può valere per chi guardi esclusivamente alla legalità: se un Paese non è in grado di garantire il rispetto della Costituzione deve agire di conseguenza.
Questo per ciò che concerne le ragioni dell'indulto.
Per quanto riguarda poi la demagogia che ne è seguita, devo dire che si è davvero superato il limite sulla stampa e sui media. Dati (oggettivi, ancora una volta, quindi a prescindere dalla ideologia, ma valutabili laicamente) dimostrano che le percentuali di recidiva di quei detenuti che usufruiscono di sconti di pena sono molto più basse rispetto alle percentuali di chi sconta per intero la pena in carcere.
Insomma, la responsabilizzazione di chi ha sbagliato è sempre uno strumento apprezzato anche da chi ne usufruisce. Le campagne demagogiche improntate dalla stampa e dalla gran parte criminale della politica italiana sono semplicemente uno schiaffo in faccia alla coerenza (perché quel provvedimento disconosciuto da tutti è stato votato da oltre 2/3 del Parlamento) e all'amore per il rispetto della legge.

gianpiero spagnulo ha detto...

il discorso non si risolve più con l'indulto...
è ora che si comincino a costruire nuove carceri...
effettivamente la situazione all'interno delle carceri è insostenibile,però la certezza della pena ora è la priorità;quindi la costruzioni di nuove carceri sarebbe importante per risolvere il problema della certezza della pena e l'affollamento inumano delle carceri...

Anonimo ha detto...

A proposito della difesa di D'Alema a cura dell'anonimo del 6 giugno 2008 ore 15.00:

Non è con la "filologia" sul mio ragionamento (6-6 delle 12:32) che si difende il P.D. bensì dando risposte ai bisogni dei cittadini!
Tu ribaltando su una mia paranoia dalemiana evidenzi il vuoto che circonda il P.D. col quale SIAMO CHIAMATI A DARE RISPOSTE CONCRETE CON POLITICHE CHE FAVORISCANO I DEBOLI RISPETTO ALLO STRAPOTERE DELLA LOBBY BANCARIA.
-
L'opinione pubblica attende risposte sulla QUESTIONE MORALE anche quando coinvolge il centro sinistra, diversamente ci si condanna a restare minoranza incapace di soddisfare i bisogni (capacità che dimostra di essere in grado di governare!!!).
NON DIMENTICHIAMO CHE QUELLA MORALE COME QUESTIONE POLITICA E' STATA UNA SCELTA DEL RIFORMISMO PROGRESSISTA! SE ORA LA SI RINNEGA SI ABBIA ALMENO IL BUON GUSTO DI GIRARE VERSO LA PARETE I QUADRI DI BERLINGUER APPESI NELLE SEZIONI (e di dirlo, almeno, a Giuseppina Montanaro che, purtroppo, non se ne è accorta! Se glielo dico io, per un pregiudizio tipicamente francavillese, non mi crederebbe).
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Lo ripeterò sino alla nausea: il centro sinistra locale se vuole predisporsi ad aumentare il consenso e non diminuirlo rispetto al risultato del 2006 (42%) deve elaborare una sua posizione autonoma sulla scalata BNL-Unipol che tanti fastidi ha prodotto alla nostra concittadina Giudice Forleo. Posizione che sia fortemente critica rispetto ai silenzi ed alle non-posizioni degli apparati nazionali.

DIVERSAMENTE SIAMO CONDANNATI A PERDERE ed io che non intendo dare il cervello all'ammasso al momento resto osservatore riservandomi di prendere le distanze da questo P.D. se non apre un confronto. Intanto mi leggo le risposte dell'on. Vitali molto, ma proprio assai, molto meno ipocrite di quelle di certi dirigenti del centro sinistra che pretendono di trattarci da bambini dediti a non si sa bene quale obbedienza in nome di non si sa quale valore e principio!
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Non la filologia del discorso serve qui ma politica, e con la "p" maiuscola.

Anonimo ha detto...

Caro De Franco,
delle malefatte di D'Alema hai dimenticato la =madre di tutte le privatizzazioni=.
L'acquisto di Colaninno, Gnutti & soci della Telecom con l'1% del capitale pagandola per il restante 99% facendo indebitare la stessa Telecom e derubando gli utenti del "canone" alla faccia della sbandierata liberalizzazione che per il fisso =ultimo miglio= non si è mai attuata lasciando il monopolio in favore dei furbetti.
Poi tra le candidature mi sono ritrovato il =nuovo= Colaninno, figlio del finanziere privatizzatore, e come operatore Telecom che votata - DICO VOTAVA - a sinistra, mi sono reso conto che è tutta una presa per il fondelli.
Ma il mondo è proprio piccolo se pensiamo che Gnutti, il finanziere di Brescia, ce lo siamo ritrovati coinvolto tra i =furbetti del quartierino= nelle scalate della Popolari di Lodi e di Unipol-BNL.
Cosa dire?
Chi tocca D'Alema muore... e l'Italia con lui.

Piero

gianpiero spagnulo ha detto...

rispondo a sergio tatarano in merito a Sergio D'elia...
io sono sulle stesse posizioni del presidente della Repubblica Napolitano ''Nessun diritto di tribuna per i protagonisti e i cattivi maestri del terrorismo''...Invece "si doveva e si deve dar voce non a chi ha scatenato la violenza terroristica ma a chi l'ha subita, a chi ne ha avuto la vita spezzata, ai familiari delle vittime e anche a quanti sono stati colpiti, sopravvivendo ma restando per sempre invalidati"....
Caro sergio tatarano anche se D'Elia non è stato l'esecutore materiale dell'omicidio sai benissimo che era dirigente del partito terrorista Prima linea...e quindi si riteneva che era a conoscenza del piano...ecco perchè è stato giustamente incriminato e successivamente condannato...

queste le testuali parole di sergio d'elia “ Personalmente - dichiara D’Elia -non ho mai sparato a nessuno, anche se è stato solo un caso. Sarebbe potuto accadere a me, esattamente, come è successo a molti miei compagni, con cui ho condiviso tutto, di uccidere e/o essere uccisi”.
Nella lettera inviata a tutti i deputati, parla di circostanze fortuite che gli hanno consentito di non diventare un assassino.

Non posso che applaudire alla scelta di Veltroni e del partito democratico;

Anonimo ha detto...

Già... ci salverà Berlusconi che con quelle scalate non centra proprio nieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeente... ma proprio nieeeeeeeeeeeeeeeeente.... Fiorani, il senatore Grillo, Fazio... chi sono costoro?

Ma per favore... io direi.. e lo dico da piddino deluso... che stiamo dando un pò troppa importanza a sto D'Alema... stiamo parlando di uno che chiama Consorte al telefono e per telefono gli dice "Attento che ti stanno intercettando il telefono"...

Cerchiamo, almeno noi, di essere e comportarci da cittadini seri. Individuiamoli altrove i problemi seri, e non nelle cazzatine. Che la stronzata dei capitani coraggiosi sia una stronzata non c è bisogno di ricordarlo.

Ma parlare dei problemi italiani, e non citare per nulla il Cavaliere, questo si che mi sembra irreale.

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Marco, Per cortesia, un po di coerenza, se si vuol parlare realmente dei problemi, mi tiri in ballo berlusconi? Basta sono 7 anni che non si fa altro che parlare di Lui io, di destra straconvinto, non ne posso più di sentire il suo nome in bocca a tanti. Parliamo davvero dei problemi come stavamo facendo prima, tralasciamo queste battaglie tra nomi che tanto ora per ora hanno un 16, 18, 32 metri mentre noi ci facciamo il culo e scusa l'espressione dalla mattina alla sera!
Vittorio Martina

Federico Vitali ha detto...

Marco, ti sto aspettando ancora sul mio blog precisamente sul post dei clandestini... Vieni a dire lì la tua e aspettare la mia...

ilnostrodomani.blogspot.com

Anonimo ha detto...

PREMESSA DOVEROSA: SI SCONSIGLIA LA LETTURA DI QUANTO SOTTO A DONNE INCINTE, BAMBINI, SOGGETTI CON PROBLEMI CARDIOVASCOLARI.

Federico ho dato un'occhiata all'intervista e ti faccio i complimenti per il blog. Non condivido un'h, ma ogni forma di impegno politico è cosa buona e giusta. Però non dispiacerti. Ti rispondo qui perchè non voglio inzozzare il mio nome affiancandolo a quello di Ghedini.

Riguardo alla questione dell'Immigrazione, se parlo io, non farei altro che ripetere quel che dice il procuratore di Torino Bruno Tinti, quindi per capire l'assurdità, l'inutilità e la dannosità di questa legge... faccio parlare lui:

(PS: consiglio la lettura pure a Sergio Tatarano così magari capisce pure meglio il perchè di quelle mie proposte... perchè le filosofie e i bei pensieri sono una cosa... ma la realtà di ogni giorno è ben altra)


"Per capire bene in che pasticcio ci stiamo cacciando, andiamo per ordine.

Chi dunque è immigrato clandestinamente in Italia, secondo i nostri Solone (trattasi di un celebre legislatore dell’antichità) commette reato.

Ogni reato deve essere denunciato e l’autore di esso deve essere processato. Quindi diventa imputato.

Come ogni imputato, anche questo, che da adesso chiamiamo Alì Ben Mohamed deve essere iscritto nel registro degli indagati (tempo medio – di un segretario bravo – minuti 5)
Alì Ben Mohamed in verità è anche detenuto perché Solone ha pensato di prevedere che l’immigrato clandestino deve essere obbligatoriamente arrestato.

Siccome Solone ha anche pensato che Alì Ben Mohamed deve essere giudicato con rito direttissimo, nelle 48 ore il nostro viene portato in Tribunale.

Questo significa che:

1) Il PM deve preparare una richiesta di giudizio con rito direttissimo (tempo medio minuti 5 – il provvedimento presumibilmente sarà preparato una volta per tutte e dovrà solo essere completato con le generalità di Alì Ben Mohamed e qualche altro dato variabile).

2) Bisogna anche annotare la cosa nel registro generale informatico (tempo medio minuti 1)

3) Poi questa richiesta deve essere trasmessa al Tribunale che dovrà annotarla anche lui nel registro informatico (tempo medio minuti 1) e predisporre l’udienza.

4) Nel frattempo il PM non ha finito: deve ordinare alla scorta di portare Alì Ben Mohamed in Tribunale per domani o dopodomani: tempo medio minuti 1, si fa tutto via fax.

5) Deve ancora citare un interprete per il processo perché Alì Ben Mohamed non parla l’italiano o comunque dice di non parlarlo e tu non puoi provare il contrario (tempo medio minuti 1)

6) Naturalmente l’interprete deve essere pagato e ciò richiede una serie di incombenti amministrativi (diciamo tempo medio minuti 5)

7) infine il Pm deve citare i testimoni (sarebbe il poliziotto che ha beccato il clandestino) altro provvedimento, altro fax, tempo medio minuti 1. Magari il poliziotto ha appena finito il turno oppure è di turno in un altro posto; ma deve venire apposta in Tribunale per dire che in effetti lui ha beccato il clandestino e che questo non aveva il permesso di soggiorno. Deve venire per forza perché il suo rapporto, quello che aveva scritto allora e che racconta come si sono svolte le cose, non può essere dato al giudice se l’avvocato difensore si oppone; e, per la verità, se l’avvocato difensore non si opponesse non farebbe il suo dovere, che consiste, tra l’altro, nel far durare il processo più a lungo possibile per tardare il momento della sentenza e per arrivare alla prescrizione.

Se Alì Ben Mohamed viene portato in Tribunale, se l’interprete viene, se il poliziotto viene, il processo si fa (tempo medio ore 1): si interroga il teste, PM e difensore parlano un po’ e spiegano perché l’imputato deve essere condannato e prosciolto, il giudice si ritira e poi ritorna e legge la sentenza. Prevedibilmente sarà di condanna e la tariffa si attesterà sul minimo (succede sempre così) 6 mesi, meno le attenuanti generiche, mesi 4; magari la pena sarà anche convertita in pena pecuniara, 38 euro al giorno per 120 giorni, uguale 4560 euro.

Poi però il giudice deve ancora scrivere la sentenza (tempo medio mezz’ora, anche qui è prevedibile un modello prestampato.

Insomma, per fare tutto questo hanno lavorato 1 PM, 1 giudice, due segretari (uno del PM e uno del giudice) 1 cancelliere per l’udienza, un numero variabile di poliziotti (chi lo ha arrestato, chi ha fatto il rapporto, chi lo ha portato in carcere etc.), la Polizia penitenziaria della scorta, 1 interprete e 1 funzionario amministrativo che gli ha liquidato il compenso che gli tocca. Tempo medio complessivo (senza considerare il lavoro di poliziotti & C) ore 2.

In realtà quasi sempre il processo per direttissima non si farà; perché quel giorno di direttissime ce ne sono 15 o 20; non c’è solo l’immigrazione clandestina che prevede il rito direttissimo.

Ancora si commettono reati di porto d’armi e ancora ci sono casi di direttissima per reati piuttosto gravi (per esempio traffico di droga); poi ci sono gli altri reati della Bossi Fini che fanno concorrenza a questo nuovo arrivato.

Insomma, nel 70 % dei casi (ma sono ottimista) il processo sarà rinviato. A quando? Mah, da 1 mese a 6 mesi.

Il clandestino naturalmente è in giro per i fatti suoi da subito dopo la sentenza.

Eh già, perché, se è incensurato, Alì Ben Mohamed ha diritto alla sospensione condizionale della pena.

Ma soprattutto ci saranno un sacco di motivi per i quale in realtà Alì Ben Mohamed sarà prosciolto. Il punto è che il codice penale prevede una scriminante (sarebbe una causa di giustificazione): lo stato di necessità, ad esempio (art. 54 del codice penale). Forse Solone non lo sa, ma si tratta di una cosa che vale per tutti, anche per i clandestini.

Così se Alì Ben Mohamed dice che lui era entrato in Italia con visto turistico per stare insieme con la moglie e il bambino piccino che erano qui legalmente; che poi la moglie è scappata con un altro, lasciando lui e il bambino piccino; e lui mica poteva lasciare il bambino piccino in mezzo alla strada, ecco che il giudice lo assolve per aver agito appunto in stato di necessità.

Oppure Alì Ben Mohamed potrebbe dire che le sue preferenze sessuali sono non del tutto ortodosse e che nel suo Paese a quelli come lui gli fanno cose brutte e definitive, sicché lui al suo Paese proprio non può tornarci. E anche qui stato di necessità.

Oppure … ma qui la fantasia (e l’abilità di un bravo difensore) può esercitarsi e di fatto si esercita molto liberamente.

Sicché che questo odioso immigrato clandestino venga condannato non è proprio del tutto certo.
In ogni modo, anche se condannato, Alì Ben Mohamed rarissimamente resterà in carcere. E, se anche ci resta, dopo 9 mesi deve essere buttato fuori per espressa disposizione di legge (sono le norme sui termini di carcerazione preventiva, questa cosa orribile che viene sempre vituperata tranne, pare, per Alì Ben Mohamed).

Comunque stiano le cose, Alì Ben Mohamed ha anche un altro diritto (lo so, non sta bene che gli si riconoscano tutti questi diritti, però, che ci si vuol fare, è la legge): può fare appello contro la sentenza di condanna. E siccome l’appello non gli costa nulla, anche perché ha un difensore di ufficio che viene pagato dallo Stato (dal popolo per la verità, cioè anche da me, mannaggia), lui lo fa di sicuro.

Questo significa che la cancelleria del giudice che lo ha condannato deve trasmettere tutto alla Corte d’Appello che poi deve fare un certo numero di notifiche e poi un nuovo processo.
Non voglio rifare la tabella tempi e metodi di cui sopra. Ma ognuno capisce che tutto questo non si fa senza che un certo numero di persone ci lavori sopra e per un certo periodo di tempo. Ah, dimenticavo, qui i giudici che si debbono occupare di Alì Ben Mohamed sono 3.

Se la sentenza viene confermata, non è mica finita. Perché Alì Ben Mohamed ha ancora questo diritto di fare ricorso in Cassazione, dove altri 5 giudici si occuperanno di lui; il tutto previa una serie sterminata di trasmissioni atti (a Roma !!!), adempimenti procedurali e notifiche.
E la Cassazione magari confermerà che Alì Ben Mohamed è proprio colpevole e che la pena inflittagli è giusta.

Ma, e qui la cosa si fa interessante, in realtà Alì Ben Mohamed non deve stare in carcere, deve essere espulso; Solone ha deciso che il giudice , con la condanna, ordina l’espulsione.

Questa cosa è bellissima; Solone proprio non sa o non ha capito niente di quello che succede.
Dunque, ordine di espulsione, si avvia il procedimento amministrativo per l’espulsione di Alì Ben Mohamed. In soldoni il questore gli notifica un provvedimento che dice che lui deve andare via.

Ovviamente Alì Ben Mohamed se ne frega e non va via.

Resta a fare il clandestino che a questo punto ha commesso anche un altro reato, quello previsto dall’art. 14 comma 5 ter della Bossi Fini. Sicché quando lo prendono di nuovo, lo denunciano anche per questo nuovo reato.

Anche per questo reato si fa la direttissima; e quindi si riapre tutto quello scenario descritto più sopra, un sacco di gente lavora su Alì Ben Mohamed per un sacco di tempo.

Qui Solone dovrebbe sapere che l’assoluzione è la norma; e non perché i giudici sono una manica di incapaci, lassisti, comunisti. Ma perché la situazione (vera, verissima) che Alì Ben
Mohamed racconta è la seguente.

Cari giudici io ho provato ad ottemperare all’ordine di espulsione e, a mie spese, mi sono recato alla frontiera con la Spagna; però lì, quando gli ho fatto vedere l’ordine di espulsione (non i miei documenti perché io non li ho, me li hanno rubati – come si dice, se non è vera è ben trovata) mi hanno detto che non se ne parlava nemmeno e che loro non mi facevano entrare. Quindi ho provato nell’ordine e sempre a mie spese, in Francia, in Svizzera, Austria e Croazia; ma anche lì mi hanno cacciato via.

In aereo, sempre per via della mancanza di documenti, non mi hanno voluto far salire. Allora ho provato con una nave ma anche lì non mi hanno voluto. Che posso fare?

Eh, dice il PM, magari ha ragione lui, io lo so che questa cosa è vera se uno non ha i documenti. Però Alì Ben Mohamed è un furbacchione e i documenti ce li ha, solo che non li vuole far vedere e mente.

Eh no, salta su il difensore, il PM non può “supporre” (intanto fa un ghigno di compatimento) che il mio assistito abbia i documenti e che volontariamente non li presenti; lo deve “provare”. Lei lo può provare PM, mi dica lo può provare? Il PM si fa piccino piccino e con un filo di voce dice che effettivamente …

Il giudice assolve.

Alì Ben Mohamed probabilmente finirà in un CPT (questa è bellissima, il nuovo pacchetto sicurezza contiene una norma decisiva per la lotta alla criminalità in genere e a quella degli immigrati clandestini e no in particolare: i centri di permanenza temporanea non si chiameranno più così, si chiameranno da adesso in poi centri di identificazione ed espulsione. Insomma non più CPT ma CIP che, obbiettivamente, è più tenero, ricorda lo scoiattolino dei fumetti).

Magari il Giudice che giudica Alì Ben Mohamed per una volta non è né incapace, né lassista né comunista, e lo condanna.

Così anche qui Alì Ben Mohamed fa appello, ricorso per Cassazione e intanto gira in strada dove fa danni. Eh si, perché siccome è clandestino e pregiudicato, non trova lavoro. Anche lui ha il vizio di mangiare; poi a casa sua ci sono mogli e bambini piccini che hanno bisogno di mangiare anche loro. Sicché che farà: spaccia, probabilmente, oppure fa contrabbando di sigarette o vende CD taroccati (è una cosa gravissima, quell’altro Solone, quello di prima, avevano previsto una pena fino a 8 anni di reclusione!!).

Tutto questo scenario, secondo il Solone di adesso, dovrebbe essere moltiplicato per 650.000.
Magari 650.000 proprio no, forse 500.000, forse 400.000. Chi lo sa?

Tanto la magistratura deve solo attrezzarsi e ottemperare ai suoi compiti istituzionali , senza sterili e incostituzionali lotte con il potere politico.

E’ ridicolo solo a pensarsi, figuriamo a dirlo o a scriverlo.

500.000 processi per questo nuovo reato non potrebbero mai essere fatti. E vero che non si può peggiorare un sistema penale come il nostro. E’ già morto del tutto.

Ma insomma ….

Un’ultima cosa.

Forse non c’è motivo di essere così pessimisti: Forse non succederà niente di tutto questo.

Vedete, nel testo del decreto sicurezza che c’era su Kataweb questo nuovo reato è previsto così: “lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizioni del presente Testo Unico (sarebbero le norme sull’immigrazione) è punito etc.”

Questo significa che il reato viene commesso nel momento in cui lo straniero fa ingresso nel territorio dello Stato.

Siccome anche Solone sa (lo sa?) che c’è l’art. 2 del codice penale che dice che nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato; e siccome questa nuova legge non c’era (proprio perché è nuova) quando i 650.000 sono entrati; ecco che i nostri clandestini possono stare tranquilli. Loro sono entrati clandestinamente quando la cosa non era reato.

Certo, possono essere espulsi, ripescati, denunciati perché non hanno obbedito all’ordine di espulsione, tutto come prima. Però per il reato di immigrazione clandestina non possono essere processati.

I nuovi, quelli che entreranno dopo l’entrata in vigore della legge, questi si, dovranno essere sottoposti a processo. E siccome non dovrebbero essere del tutto cretini; o comunque i loro difensori qualcosa gli suggeriranno, certamente ci diranno che è vero che sono clandestini ma sono entrati nel 2007 (a fare tanto) e da allora mai nessuno li ha fermati ….

Speriamo che siano pochi.

Domanda finale.

Se Solone gli immigrati non li vuole proprio, ma perché non li espelle da solo con tanti bei provvedimenti amministrativi fatti da questori, prefetti, sindaci e compagnia cantante; e non lascia i magistrati in pace a fare il loro lavoro?

Io avrei un po’ di falsi in bilancio, frodi fiscali, corruzioni e robette di questo genere che aspettano sul mio tavolo …". Bruno Tinti

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Chiariamo: Sergio D'Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino, ha fatto parte dell'organizzazione terroristica Prima Linea. Come egli stesso ammise, sarebbe potuto rimanere coinvolto direttamente nell'omicidio per il quale fu conadannato, ma così non fu. Dunque fu solo per causa di un regime antiterroristico speciale che finì dentro. Dopo aver scontato, in silenzio, 12 anni di carcere per due anni di militanza "sbagliata", ha abbracciato la non violenza, è stato riabilitato (vale a dire che si estinse ogni effetto relativo alla condanna penale scontata in quanto il condannato aveva dato prova di buona condotta). Ora: esiste un articolo della Costituzione che prevede il carattere rieducativo della pena. Sergio D'Elia è uno dei pochissimi casi in cui la pena è riuscita a svolgere quella funzione che la Costituzione le attribuisce, grazie alla lotta che quell'uomo porta avanti da 25 anni a capo dell'associazione favorevole alla moratoria delle esecuzioni capitali nel mondo.
Veltroni ha rappresentato, con la sua scelta di "opportunità" (?), l'emblema di ciò che sono i principi, costituzionali e non, nell'attuale PD: l'opportunismo elevato a modus vivendi (anche a Francavilla, lo vediamo con le primarie). Hanno deciso di non candidare un uomo che ha regalato al governo Prodi una delle poche cose per cui quel governo verrà ricordato.
Contenti loro...

Anonimo ha detto...

Caro Marco,
avevi scritto: "La contumacia, la notifica, l appello, la prescrizione... sono tutte stronzate che allungano a dismisura i tempi dei processi per arrivare alla prescrizione".
Se questa ti sembra una spiegazione dettagliata o una "proposta", sarò io che non capisco. Invece di ricopiare un fatto così lungo, sarebbe più utile che tu rispondessi a una semplice domanda da me formulata sopra.

Anonimo ha detto...

Ok Sergio. Evidentemente sono io che non sono in grado di spiegarmi.

Proviamo a procedere per gradi.
Si parla di Giustizia. E la Giustizia italiana, come noto non va.

Alcuni dicono che il problema principale della Giustizia italiana è l'imparzialità dei giudici (in genere questo lo dicono i politici, e i giornalisti a loro seguito).

Altri sostengono invece che il problema è che la macchina della Giustizia ormai è solo una formalità. E'stata via via ridotta a non poter piu giudicare, o punire.

Ecco io rientro in questa categoria. Io sono tra quelli che ritengono che il male di questo paese sia l'impunità (che genera corruzione, evasione, mafia ecc), dovuta all'incertezza della pena ( o meglio all'inesistenza di essa), dovuta al malfunzionamento della Giustizia.

Io voglio che in questo Paese la gente torni a rispettare la legge. Oggi questo non accade perchè chi delinque non paga più. E chi non delinque sta capendo che può accodarsi, tanto non succede nulla.

Il risultato di questo clima è che in Italia abbiamo un evasione fiscale di 200miliardi, una corruzione che brucia ogni anno 50miliardi, un lavoro sommerso che è un quarto del pil, e 3 delle piu potenti e pericolose organizzazioni crminali della terra che ogni anno fatturano assieme 147miliardi di euro. Tutti soldi nostri. Dei cittadini, che dovrebbero arrivare nelle nostre tasche e che invece si fermano nelle mani di evasori, corrotti, sfruttatori e mafiosi.

Perchè sanno che se vengono beccati hanno il 95% delle possibilità di farla franca. O di cavarsela con pochissimo, magari senza nemmeno farsi un giorno di galera.

Io non voglio vendetta. Non voglio che tutti paghino. Ma che la smettano. Voglio che la politica metta mano alla giustizia in modo da lanciare un messaggio. In modo che tutti capiscano che la pacchia è finita, che se non si mettono in regola, non se la cavano piu con una prescrizione o una condanna a 2-3 anni da scontare fuori dal carcere.

Come raggiungere tutto questo? Bè non è necessaria nessuna cazzo di riforma. Basta qualche piccola stronzata. Basta togliere dagli ingranaggi della giustizia quello stuzzicadente che blocca tutto.

Qual'è questo stuzzicadenti? Vediamo:

Oggi la giustizia non và per un motivo molto semplice. C'è la prescrizione. Il processo scade, scade presto. Sei colpevole? Ti basta avere un bravo avvocato che sappia far perdere tempo e la fai franca.

Così succede che imputati e avvocati si aggrappano a tutte quelle cazzatine che costringono il giudice a rinviare udienze su udienze ( tipo il ricovero il giorno dell'udienza, la notifica da mandare nella residenza della zia che abita in culo all italia, tipo la notifica a cui manca la firmetta, tipo il ricorso in appello anche se non ci sono elementi di novità, ecc ecc).

Stronzate. Niente piu che semplici stronzate, ma che una dietro l'altra fanno perdere una marea di tempo, fino al giorno fatidico della sopraggiunta prescrizione.

Allora io dico: stop alla prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Stop alle prese per il culo. Stop all'appello automatico anche se non ci sono elementi di novità.

Gli imputati devono essere giudicati. Colpevoli o innocenti ma devono essere giudicati.

E se condannati devono pagare. Non ai servizi sociali, ma in galera. In america i ricchissimi autori del crac Enron stanno scontando 15 anni di galera con indosso le divise dei galeotti e a guadagnarsi la pagnotta lavorando a ritmo serrato.

Da noi Tanzi si è fatto 3 mesi in custodia cautelare e mo se la gode nel suo mega villone. Mentre migliaia di cittadini per colpa sua hanno perso tutto.

Basta!

gianpiero spagnulo ha detto...

ripropongo il post da me scritto poichè io sono sulle stesse posizioni del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ....

''Nessun diritto di tribuna per i protagonisti e i cattivi maestri del terrorismo''
...Invece
"si doveva e si deve dar voce non a chi ha scatenato la violenza terroristica ma a chi l'ha subita, a chi ne ha avuto la vita spezzata, ai familiari delle vittime e anche a quanti sono stati colpiti, sopravvivendo ma restando per sempre invalidati"....


Caro sergio tatarano anche se D'Elia non è stato l'esecutore materiale dell'omicidio sai benissimo che era dirigente del partito terrorista Prima linea...e quindi si riteneva che era a conoscenza del piano...ecco perchè è stato giustamente incriminato e successivamente condannato...

queste le testuali parole di sergio d'elia “ Personalmente - dichiara D’Elia -non ho mai sparato a nessuno, anche se è stato solo un caso. Sarebbe potuto accadere a me, esattamente, come è successo a molti miei compagni, con cui ho condiviso tutto, di uccidere e/o essere uccisi”.

Nella lettera inviata a tutti i deputati, parla di circostanze fortuite che gli hanno consentito di non diventare un assassino.


Non posso che applaudire alla scelta di Veltroni e del partito democratico;

Io francamente darei voce come ha detto il presidente Napolitano alle vittime e non ai CARNEFICI...

Anonimo ha detto...

discorso troppo tecnico per una che studia lingue se volete il massimo che posso fare è tradurre tutto ciò che avete scritto in portoghese ;-)
detto questo solo due parole: ero contraria all'indulto, e lo sono tutt'ora, perchè non mi sn mai piaciute le soluzioni facili (tipo tana libera tutti) avrei preferito una seria riforma del sistema carcerario, o cmq un serio sistema di riabilitazione successiva alla scarcerazione, invece mi è sembrato più un "andate siete liberi, fate quello che vi pare e cercate di nn ricaderci che non c'è posto!" (e devo dire che tra tutti quelli che si lamentano dell'inopportunità di questo provvedimento, io posso vantare un non voto da parte dei miei rappresentanti in parlamento!)
sul caso d'Elia...ho già detto la mia in altre discussioni credo...ritenevo inopportuna la sua elezione, non per un grillismo dell'ultima ora per cui fuori tutti i "cattivi", anche se pentiti o consapevoli degli errori, e dentro solo i "buoni" con il risultato probabilmente di avere un parlamento semivuoto, ma semplicemente per evitare alla moglie di Fausto Dionisi di ritrovarselo a parlare alla nazione, magari anche sugli anni bui dell'italia, tutto qui...sai bene caro sergio quanto io tenti di essere Cattolica, figurati se nn sono per la riabilitazione, specie quando in anni come quelli la follia collettiva rischiava di trascinare alla deriva chiunque, mi lascia solo perplessa la richiesta che si fa alle vittime di preferire la riabilitazione dei "carnefici" al loro dolore, tutto qui...ecco l'impegno nel sociale fa onore a D'elia, però ci sarebbe voluta una sensibilità maggiore nei confronti di chi è rimasto, nietnte di più,io probabilmente alla lettera scritta in parlamento avrei fatto seguire le mie dimissioni, come a dire, vi ringrazio per la fiducia accordatami, non ho sparato ma avrei potuto farlo, ma non mi sento di rappresentare persone a cui in tempi passati ho rovinato la vita. tutto qui...nessuno tocchi caino, figurati, però non commettiamo l'errore di scordarci troppo di Abele.

"ci sono cose intollerabili, che superano la soglia della sopportazione. Non discuto le leggi, la possibilità per i terroristi di rifarsi una vita, ma mi aspetteri da loro e dalle istituzioni almeno rispetto e buongusto. Di più, dagli ex-terroristi mi aspetterei il silenzio, la capacità di stare un po' in disparte, almeno per non riaprire continuamente le ferite. Perchè la verità è che "il fine pena mai" lo hanno applicato a noi. Loro hanno la seconda opportunità di vita, mentre noi, a chi hanno ucciso, questa possibilità è stata completamente tolta. ero una ragazza e la mia vita è stata rubata. [...] Io nn mi sono mai sentita offesa dal fatto che Sergio d'Elia fosse segretario di Nessuno tocchi Caino, è giusto che ognuno si impegni in ciò che crede; è quello che è successo dopo ad avermi sconvolta (e per dopo si intende la nomina di D'elia a segretario della Camera ndr)..."

Mariella Magi moglie di Fausto Dionisi tratto da Spingengo la notte più in là di Mario Calabresi.
leggetelo ve lo consiglio...

Anonimo ha detto...

Ma vedete che non vi rendente conto? Ma secondo voi l'indulto l hanno fatto davvero perché spinti da pietà umana verso quei poveri detenuti?

Ma sapete quanto cazzo gliene frega ai nostri politici dei detenuti???

L'indulto è stato fatto semplicemente perchè c'erano alcuni politici, tra cui l'avvocato di Berlusconi Cesare Previti, che stavano per essere condannati (così come poi è accaduto) a diversi anni di galera.

E siccome le avevano provate tutte per salvarli senza cavare un ragno dal buco, alla fine hanno scelto la cosa piu facile: togliere 3 anni a tutti... e il gioco è fatto.

E infatti ora Previti, per fare un esempio, è solo ai servizi sociali. E se non fosse stato per l'indulto starebbe in galera.... e solo Dio sa quanto avrebbe parlato se fosse stato abbandonato e sbattuto in gattabuia.... solo Dio lo sa...

Marco Fatia

Federico Vitali ha detto...

Ieri l'onorevole ad un'intervista ai microfoni di TRCB ha spiegato che a noi italiani un detenuto costa giornalmente 250€, e se i detenuti sono 50.000, numero confermato dall'onorevole, facendo i conti tutti i detenuti ci costano 12.500.000€ al giorno. Ma per essere più precisi: di questi 50.000 il 40% sono extracomunitari, ossia 20.000, sapete quanto ci costano? Basti fare 250,00*20.000=5.000.000€
Avete capito perchè i clandestini dovrebbero rimanere nei loro stati? Avete visto quanto ci costano?
L'onorevole diceva bene ieri sera: porte aperte agli extracomunitari che vengono in Italia per lavorare, per pagare le tasse, per rispettare la nostra religione tanto quanto noi rispettiamo la loro, ma per quanto riguarda gli extracomunitari criminali, farebbero bene o meglio se stessero lontani dall'Italia.


Federico Vitali

gianpiero spagnulo ha detto...

ale la penso come te...
noto con dispiacere che qui ci si scorda spesso delle persone giuste,di coloro che perdono la vita facendo il loro dovere per la società e ricordiamo e diamo importanza a terroristi che seppur riabilitati riempono con le loro parole ''macchiate di sangue''le tribune...tra questi terroristi oltre a D'Elia ci sono anche Adriano Sofri e Bompressi(a cui è stata concessa la grazia)...
è una vergogna che le famiglie vittime del terrorismo si devono sorbire la presenza ingombrante di questi macabri personaggi...
(come dice ale) alle vittime e alle loro famiglie chi ci pensa?
Seguiamo i consigli del saggio Capo dello Stato...

Anonimo ha detto...

Federico ha detto: "L'onorevole diceva bene ieri sera: porte aperte agli extracomunitari che vengono in Italia per lavorare, per pagare le tasse, per rispettare la nostra religione tanto quanto noi rispettiamo la loro, ma per quanto riguarda gli extracomunitari criminali, farebbero bene o meglio se stessero lontani dall'Italia".



Cosaaaa? Tenere a casa i clandestini criminali??? Noooooo! ma non mi dire!!! Oh l onorevole Vitali si che è proprio un luminare della politica moderna! Uno statista! Un padre della patria!

E pensare che io fino a mo mi battevo perché i clandestini criminali entrassero in Italia. Io volevo proprio i poliziotti sulla frontiera che fanno la cernita: "Tu puoi entrare.. no tu no secondo me dopodomani hai uno stupro... ehi mi scusi lei dove crede di andare? Vuole entrare in Italia? Mi scusi e per fare cosa? Una rapina con due omicidi e un sequestro? No mi scusi devo chiederle di andare Lei signora invece può entrare... no quel bambino denutrito no perchè non ha l eta per lavorare.. lei invece si.. lei no che secondo me vuole fare il criminale... lei si... lei no... il cano no... lei si.."

Ma per fortuna che c è Vitali...


Marco Fatia

Federico Vitali ha detto...

Marco allora perchè dici di non condividere il pacchetto sicurezza del PDL se questo E' il pacchetto sicurezza del PDL?

Anonimo ha detto...

L'indulto è stato fatto semplicemente perchè c'erano alcuni politici, tra cui l'avvocato di Berlusconi Cesare Previti, che stavano per essere condannati (così come poi è accaduto) a diversi anni di galera.

Marco Faita, 7-6-08
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Puoi prendere innumerevoli esempi in cui puoi dire la stessa cosa dell'indulto che ha salvato importanti personaggi del centro sinistra evitando di fargli scontare la pena!
Lo vuoi capire, si o no, che la questione morale non è più appannaggio del centro sinistra la cui classe politica in fatto di ruberie, mafiosità, delinquenzialità e clientelismo non è da meno della classe dirigente del centro destra?
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Se vogliamo recuperare credibilità e consenso dobbiamo prendere le distanze e porci in atteggiamento fortemente critico con il P.D. nazionale pretendendo un rinnovamento generazionale!
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In particolare per noi francavillesi si impone con indifferibile urgenza una riflessione sulla questione che ha intaccato il Giudice Forleo, l'affaire della scalata Unipol-BNL che ha visto coinvolto l'ex ministro D'Alema.
Ma si rende necessario fare una riflessione sul coinvolgimento di un collaboratore di Prodi e della Cdo nella inchiesta di De Magistris.
Infine occorre far prendere a Bassolino le sue responsabilità e pretendere che si dimetta.
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SE QUALCUNO PENSA CHE IN NOME DELLA APPARTENENZA POLITICA SI DEBBA FARE GLI YESMAN E DARE IL CERVELLO ALL'AMMASSO PRONI NELLA CIECA OBBEDIENZA, SAPPIA CHE SI SBAGLIA DI GROSSO.

Anonimo ha detto...

Antonio De Franco non guardare ai miei interventi in maniera pregiudiziale... io non ho detto che l indulto serviva ai politici di destra... ma ai politici in genere. Quello di Previti è solo l esempio più lampante. Ma in tanti, se un giorno ad esempio saranno condannati per le scalte bancarie, si salveranno grazie a questo indulto dal momento che i presunti reati contestati sono stati commessi prima del 2 maggio 2006...

Quindi sulla questione del PD la penso non come te, ma esattamente a te... e ti assicuro che non siamo i soli.. ti invito a dare un occhiata qui per esempio:

www.italiachenonce.blogspot.com e www.italiachece.blogspot.com

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Rispondo solo ora perché sono stato assente.
Purtroppo pare davvero che io sia il destinatario di tutti i commenti. Provo a non dimenticare nulla.
A Marco dico semplicemente che continua a ripetere che la giustizia è il problema italiano (e io lo dicevo in campagna elettorale, quando si parlava di sicurezza, quella sì, una cazzata inventata dalla stampa e un piano non adeguato di discussione).
Il tuo commento non aggiunge nulla a quanto da te scritto in precedenza, se non una chiara impostazione marcatamente forcaiola: è di tutta evidenza che il tuo unico interesse sia nella restrizione delle garanzie dell'imputato, nel grido "in galera", che una volta sarebbe stato di esclusiva provenienza destrorsa e ora invece sta più di qua che di là, sta nella nuova sinistra dipietrista che rende così assurdo tutto il dibattito sulla giustizia (o sbaglio? :) ).
Come ti ho detto, le mie proposte sono nel senso di uno snellimento procedurale, senza compressione di alcun tipo.
Sull'indulto, al di là dei tuoi raginamenti sulle motivazioni che hanno mosso il Parlamento ( forse valide per Forza Italia, non per gli altri), non ho capito la tua posizione.

A Gianpiero dico che dovrebbe rileggere ciò che ha scritto lui stesso, oltre a ciò che ho scritto io (per esempio ho scritto io che D'Elia faceva parte di Prima Linea, non hai svelato nulla).
Essere a conoscenza di un piano non significa commetterlo materialmente. Ad ogni buon conto, bisognerebbe ripassare i principi minimi previsti dalla Costituzione e dalle leggi e si ricaverebbe quanto è previsto dalla riabilitazione (anche dallo stesso Statuto del PD, quello applicato a uso e consumo del grande leader "democratico").
Con Ale ci siamo scontrati abbastanza in passato sul punto; le ho più volte ricordato l'opportunismo di quanti, come l'On. Poli Bortone, hanno utilizzato la faccia di Sergio per farsi democratici quando questo non era deputato, e hanno poi gridato "vergogna" quando Sergio è venuto in Puglia. Le ho anche ricordato di quanto, tante volte, gente come Sergio D'Elia sia molto più degna di tanti altri sceriffi dell'ultima ora (magari mai condannati e però senza arte né parte), avendo egli dedicato più di 20 anni a fare del bene nel mondo.
Lo stesso D'Elia ha rinunciato alla candidatura alle ultime elezioni, proprio per evitare strumentalizzazioni, anche se, come Marco Pannella mi disse sull'argomento, noi non avremmo mollato.
Il resto lo sapete già.

Anonimo ha detto...

Caro Sergio a parte il fatto che non dialoghiamo tutti con te, ma anche con te ( io sto dialogando anche cn de franco e federico per esempio). Ma a parte questo.

Io concordo con te sull'abolizione dell'obblgatorietà della pena, sulla depenalizzazione della droga ecc... ma davvero non capisco cosa c è di male nelle mie proposte.

Tu dici che sono un forcaiolo. E perché? Perché voglio che chi truffa la povera gente vada in galera? Be allora si sono un forcaiolo.

Perchè voglio che i giudici non vengano presi per il culo con i soliti giochetti da azzeccagarbugli che procrastinano i processi per anni, a tutto danno delle vittime dei delitti che quindi si vedono punire una seconda volta? Allora sono un forcaiolo.

Perchè voglio che, come in ogni paese civile, in appello si vada solo se ci sono delle nuove prove? Allora sono un forcaiolo.

Perché voglio che la prescrizione non decorra più dopo il rinvio a giudizio perchè non è questo un diritto ma una scappatoia? Allora sono un forcaiolo.

Vedi Sergio, io non sono uno che vuole che tutti vadano in galera. Io sono uno che vuole che chi viene condannato a farsi la galera, chi viene riconosciuto colpevole di un qualche reato, si faccia la galera.

Cosa c'è di strano se chiedo che lo Stato faccia quello che dice?

Tu dici che non bisogna ridurre le garanzie a carico degli imputati. E su questo mi trovi daccordo.

Io dico però che anche le vittime hanno bisogno di UNA sola garanzia. Almeno UNA. Non 1000 come per i condannati. Ma una. Che sia fatta giustizia.

Oggi questo non avviene. Oggi se ammazzi quattro ragazzini mettendoli sotto con un furgone mentre vai in giro senza patente e ubriaco pezza, ti fai solo qualche settimana di galera.

Oggi se per colpa di tua (tua ovviamente in generale), due padri di famiglia, due genitori, due lavoratori, muoiono dentro una cisterna di Monopoli, te la cavi con un annetto e un congruo risarcimento.

Sai qual è il problema? Non solo che le vittime vengono uccise così una seconda volta. Ma che si lancia agli altri imprenditori un messaggio forte e chiaro: "Signori, fottetevene della sicurezza! Per colpa nostra sono morti due operai! E non ci è successo niente!"... ed ecco che ogni giorni, altre 5 vite vengono giu. Tanto nessuno paga.

Allora Sergio, se pretendere un pò di giustizia, almeno per le vittime, è essere forcaioli, allora sono il re dei forcaioli.

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Vedi, nel tuo parlare di "presa per il culo nei confronti dei giudici da parte degli avvocati", c'è purtroppo l'impronta di un ragionamento. Esistono responsabilità grosse anche da parte di giudici nel cattivo funzionamento della giustizia, questo non va omesso (anche a causa del tradimento del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati).
Quegli esempi di cattivo funzionamento della giustizia a mio avviso possono essere migliorati non riducendo le garanzie (parli ad esempio di contumacia, che è una scelta difensiva della parte, o di appello, che è una garanzia necessaria), ma facendo un discorso di priorità di reati, cercando di punire condotte che destano maggior allarme sociale a scapito di reati secondari o addirittura di condotte che non andrebbero sanzionate.

Anonimo ha detto...

Sergio ha detto: "Quegli esempi di cattivo funzionamento della giustizia a mio avviso possono essere migliorati non riducendo le garanzie, ma facendo un discorso di priorità di reati, cercando di punire condotte che destano maggior allarme sociale a scapito di reati secondari o addirittura di condotte che non andrebbero sanzionate".

Porca miseria Sergio vedi che non ci capiamo?? Nel momento in cui dici "....cercando di punire condotte che....." stai partendo da un presupposto, secondo me totalmente sballato. E cioè che in italia "..vengono punite le condotte.."! A me interessa prima che le condotte vengano punite... e poi vediamo come. Ma prima puniamole porca miseria! Puniamole!

Non puoi pensare di che colore farti la macchina se ancora non hai i soldi per comprarla.

Allo stesso modo non puoi parlare di "quanto dare a chi" se prima non lo condanni. E in Italia, se non fai un patteggiamento o un rito abbreviato: NON CONDANNI! Cavolo sono i dati che lo dicono! Sono i numeri! E' lo stesso capo della Polizia che ha parlato ormai di un indulto quotidiano!

E' questo il punto che ci differenzia Sergio. Tu parli della sentenza, io parlo del processo.

Ma non ci sarà mai nessuna sentenza, se prima non finisci il processo.

E il processo non lo finisci non perchè c sono garanzie, ma perchè c è un eccesso di garanzie. In nessun Paese del mondo ci sono 4 gradi di giudizio ( udienza preliminare, tribnale, appello, cassazione) senza contare il tribunale della libertà.

Diavolo se in Italia i processi durano mediamente 9 anni e ce ne sono 10milioni che pendono (10milio su una popolazione di 60milioni di cittadini), se il 95% cade in prescizione, vuol dire che c è qualcosa che non va.

Vuol dire che prima di occuparci della sentenza, dell'imparzialità dei giudici, della separazione delle carriere ecc, dovremmo occuparci del processo. Non della sentenza. Del processo.

Marco

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Non ci capiamo probabilmente perché non riesco a spiegarmi (diciamo così).
Cominciamo col dire che, ad esempio, l'udienza preliminare è una fase di filtro (almeno sulla carta, quando il giudice non si limita ad accogliere pedissequamente la richiesta di rinvio a giudizio del p.m.); dunque è una fase che ha una sua importanza sia dal punto di vista delle garanzie del cittadino, sia dal punto di vista dello snellimento della procedura.
La giustizia è al collasso perché ogni giudice è tenuto a trattare centinaia di fascicoli. Se si riuscisse a creare una cernita dei reati, si riuscirebbe a lavorare (tutti) meglio e le sentenze arriverebbero e arriverebbero prima.
E' di tutta evidenza che i concetti sono strettamente legati.
Se si perde tempo nel perseguire reati assurdi come quelli per droga (metà dei detenuti viene da lì), è chiaro che poi tutto va a rotoli.
La tua premessa sul "punire le condotte" non l'ho affatto compresa (non ho parlato di "come" né "quanto" punire, ho parlato di snellimento del codice penale, a tutto vantaggio dello svolgimento dei processi più importanti).
Ma non ti curi per nulla, come detto, dei diritti e delle garanzie delle persone, del numero fuori legge di detenuti (spero tu non proponga una irrealizzabile e fantasiosa creazione di nuove carceri, per la quale migliaia di detenuti non possono certo attendere i tempi biblici del nostro Paese), dell'uso distorto della carcerazione preventiva, del fatto che il 45% dei detenuti è in attesa di giudizio. Mi chiedo: questo per te (e magari per la sinistra), è un problema o no?

Anonimo ha detto...

Vedo dell'eccessivo tecnicismo nel discorso. In tal modo c'è il rischio che si creino aree riservate agli "addetti ai lavori" su materie su cui invece è bene che la partecipazione sia quanto più ampia è possibile. Infatti quando non vi è una opinione pubblica attenta e partecipante anche le migliori leggi finiscono col lasciare il tempo che trovano.
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E' il caso della conferma della archiviazione disposta dalla camera di consiglio del Trib.BR in merito alla indagine sulle morti bianche da cvm nel Petrolchimico.
Ormai è ora che la società civile brindisina apra un discorso sulla politica criminale sul territorio!
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Viviamo una fase di assoluta inadeguatezza della Procura rispetto alle aspettative dei cittadini.
Basti pensare al caso dell'errore commesso dal GIP che per un errore burocratico fece mandare in libertà il capo del clan dei Bruno mentre il denunciante, un cittadino normale che veniva minacciato affinché ritirasse la denuncia ad un estorsore, rischia le ritorsioni!
E che dire del modo in cui alcuni magistrati brindisini si sono fatti coinvolgere nei procedimenti verso la collega Forleo e, infine, l'attardarsi sulla questione della incompatibilità ambientale del Procuratore.
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In un contesto del genere avere le più belle leggi di questo mondo non serve a granché e i temi sulla riforma della giustizia appaiono mero esercizio di erudizione!
Anche nell'ambito della Giustizia come in altri settori (rifiuti, difesa del suolo, sicurezza, ambiente, ecc.) l'impegno e la mobilitazione dei cittadini è necessario se si vuole stabilire una agenda seria di cose da fare.

Anonimo ha detto...

Senti Sergio, forse una cosa che tu non hai compreso di me, è che pure io sono favorevole alla depenalizzazione dei reati connessi alla droga ok? Solo che c'è un piccolissssssssssimo problema. Non troverai mai, o almeno non nei prossimi anni, una maggioranza elettorale che ti consenta di farlo. Sono decenni che il grande Marco Pannella ci prova, ma con quali risultati? Che solo l'1 o il 2% degli elettori lo seguono su questa via. C'è un altro 49% da recuperare.

Tu mi dirai: bisogna perseverare su questa strada. Ok, e io sono al tuo fianco. Ma sai benissimo, se sai essere onesto con te stesso, che ci vorranno decenni perchè in un Paese bigotto, ipocrita, omertoso e mafioso come il nostro abbia luogo una Rivoluzione del genere. Ma fino ad allora cosa vogliamo fare?

Vogliamo lasciare i detenuti compressi come sardine nelle nostre carceri? Non credo.

Quindi li vogliamo far uscire una volta ogni 4-5 anni a colpi di indulto rendendo quindi il nostro Paese il regno dell'illegalità? Non credo nemmeno.

Vogliamo allora aspettare 20 anni perchè si facciano nuove moderne e costosissime carceri? Non credo ancora.

Allora che vogliamo fare? Dobbiamo o no perseguire una strada alternativa per snellire i processi?

E perchè non l'abolizione della prescrizione dopo il rinvio a giudizio così come avviene in Francia? Dove i processi durano poco perchè chi è colpevole sa che gli conviene patteggiare anzichè portarla per le lunghe in attesa della prescrizione?

Marco Fatia

Anonimo ha detto...

Il mio disappunto non era sulla prescrizione, ma sul resto e sul fatto che quando parliamo di giustizia dobbiamo affrontare anche l'altra faccia della medaglia, la faccia più "sporca" e magari impopolare, quella relativa ai diritti dei poveracci.
Una parentesi permettimi di aprire: il tuo giudizio sull'Italia bigotta, vale, a mio avviso, con riferimento alla classe politica, non ai cittadini, se è vero che gli italiani hanno votato a maggioranza un referendum sulla depenalizzazione del consumo di droga, uno sul divorzio e uno sull'aborto. Insomma, gli italiani andrebbero interpellati e , d'altro canto, bisogna proseguire la strada del transpartito, degli accordi trasversali su temi specifici.

Anonimo ha detto...

Perchè io ho detto che i poveracci devono essere perseguitati di più dei ricconi?

Anonimo ha detto...

Con il termine "poveracci", mi riferivo in generale ai detenuti e alle loro condizioni di "vita", spesso disumane, a quelli colpiti "ingiustamente dalla giustizia", a quelli che sono dentro prima che sia giunta sentenza definitiva, a quelli che si drogano con le penne perché non hanno siringhe o a quelli che si tolgono la vita dieci volte di più di quanto non succeda all'esterno. So che parlare di questi argomenti da questa prospettiva è sicuramente più impopolare, ma preoccupiamocene.

Anonimo ha detto...

T ripeto la domanda... ho detto qualcosa di diverso? O che questi non sono problemi?

Anonimo ha detto...

Prima del tuo ultimo commento non avevi sottolineato alcuno di questi aspetti, ma solo la necessità di mandare un po' tutti in galera. :)

Anonimo ha detto...

Non un pò tutti. Solo quelli che ci devono andare. E mi devi ancora spiegare cosa c'è di strano in questo.

Marco

Anonimo ha detto...

Ti ho detto, l'idea sulla giustizia è qualcosa di più complesso di questo in un paese democratico e liberale. La cosa strana è che poi quando uno come Sergio D'Elia ne esce cambiato in meglio, una volta tanto che si realizza il messaggio costituzionale, non ti sta bene.
Comunque, è questione di predisposizione culturale. Non mi piace il carcere, sarà che mi sono fatto qualche giretto e ne sono uscito sempre turbato.

Anonimo ha detto...

A parte il fatto che mi stai confondendo con qualcun altro perché non ho mai parlato di sergio elia ne mi interessa...

ma credo che a te il carcere non piaccia perché non hai un fratello o un padre ammazzato o una figlia violentata. Forse non ti piace perché non hai quello che viene una volta al mese al tuo negozio e ti dice "vedi che mi devi dare metà di quello che guadagni se no ti facciamo chiudere o peggio"; forse perché i tuoi non hanno perso i soldi accantonati per una vita intera a causa di un qualche truffatore di banca.

Forse se provassi a metterti un pò nei panni delle vittime, lo facessi veramente, chiudendo gli occhi e sforzandoti di provare le loro sensazioni, il loro senso di impotenza e rabbia per quello che hanno subito, forse inizieresti a capire il perchè alcuni pretendano che ha fatto loro tanto male, almeno paghi un pochino.

Marco

Anonimo ha detto...

All'inizio parlavi un po' "grillescamente" di 70 tra rinviati a giudizio, condannati, mischaindo posizioni del tutto distinte (peraltro condannati per reati diversi). Insomma, facciamo attenzione.
Poi sbagli a dire che non ti interessa Sergio D'Elia e la sua storia, è qualcosa con cui dovresti confrontarti.
Infine, lo Stato non deve reagire sulla base dell'onda emotiva, ma deve garantire che la legge sia rispettata.
Per la professione che faccio, sono a contatto con ognuna di queste esperienze e credo che il ragionamento da me esposto non vada affatto verso una strada e un approccio buonista e permissivo, ma soltanto realista e garantista.

Anonimo ha detto...

Sergio a me sergio d'elia non mi interessa perché a me piace parlare di un argomento la volta. So gia come va a finire. Dico una cosa su Sergio D'Elia e alla fine l intera discussione si sposta su di lui e addio alle cose serie.

Per quel che mi riguarda può tranquillamente rimanere fuori dal Parlamento. Il suo contributo è sicuramente importante, ma nessuno è indispensabile al Paese. Quindi ti confermo il mio approccio grillista alla cosa.

I parlamentari sono appena 900. Non è un numero esagerato (anche se altissimo rispetto agli altri paesei). Quindi non mi dispiacerebbe se queste poche persone fossero quantomeno trattate diversamente. Che si pretenda cioè da loro non solo grandi capacità, ma anche una fedina immmacolata. Non è immacolata? Pazienza. Non l ha detto il medico che uno deve fare il politico.

Uno dice "Si vabbè ma è stato un peccato di gioventù". Ok, ma c'è tanta gente che non ha fatto manco quel peccato di gioventù. Quindi Sergio D'Elia per quel che mi riguarda puo tranquillamente rimanere fuori. Credo che sopravviverò.

Marco

Anonimo ha detto...

Bene, il concetto è chiarissimo e condivisibile. Certo! Il problema però come vedi lo poni tu e chi magari ha le tue stesse posizioni illiberali. Per te può rimanere fuori e conseguentemente non voterai per lui. Ma lascia che chi ritiene che una persona che ha avuto un passato burrascoso ma un presente estremamente dignitoso possa votare per lui. Dunque, non poniamo paletti inutili: che la condotta penale del candidato sia pubblica e poi ognuno si regola.
Peraltro a me basterebbe che i Parlamentari (invece o prima di essere di meno) lavorassero tutti e bene, ad esempio con una riforma in stile anglosassone, con un eletto che risponda al proprio elettorato e non al vertice del partito.

gianpiero spagnulo ha detto...

rispondo a questo passo di un post mandato da Sergio tatarano........''A Gianpiero dico che dovrebbe rileggere ciò che ha scritto lui stesso, oltre a ciò che ho scritto io (per esempio ho scritto io che D'Elia faceva parte di Prima Linea, non hai svelato nulla).
Essere a conoscenza di un piano non significa commetterlo materialmente. Ad ogni buon conto, bisognerebbe ripassare i principi minimi previsti dalla Costituzione e dalle leggi e si ricaverebbe quanto è previsto dalla riabilitazione (anche dallo stesso Statuto del PD, quello applicato a uso e consumo del grande leader "democratico").''
.(rispondo solo ora perchè non ero a Francavilla)..
innanzitutto non volevo svelare niente ma volevo riproporre a tutti chi era il terrorista Sergio D'Elia e perchè fu condannato...
mi sembra assurdo dire''Essere a conoscenza di un piano non significa commetterlo materialmente''...allora anche BIN LADEN non commise il fatto ma ne era a conoscenza ...questo si commenta da solo...è inutile aggiungere carne sul fuoco e ne avrei tanta...per me ciò è gravissimo non so per te...
Dato che ti elevi a professore di diritto penale,dovresti dire le stesse cose che hai scritto a me ..al Presidente della Repubblica(forse lui per essere a quel posto ne saprà un pochino più di te...o sei talmente arrogante da crederti superiore?)perchè io ho scritto più volte che sono sulle stesse posizioni di Napolitano ed inoltre ho citato quanto da lui detto'' ''Nessun diritto di tribuna per i protagonisti e i cattivi maestri del terrorismo''...Invece "si doveva e si deve dar voce non a chi ha scatenato la violenza terroristica ma a chi l'ha subita, a chi ne ha avuto la vita spezzata, ai familiari delle vittime e anche a quanti sono stati colpiti, sopravvivendo ma restando per sempre invalidati"........
non ho svelato nulla,non mi sono inventato nulla ho solo riproposto quello che la massima carica dello stato ha detto...
ti ripropongo un'ennesima volta di rileggere meglio quanto da me scritto...prima di rispondere...

Anonimo ha detto...

Che dire? Il paragone con Bin Laden è quanto meno ardito.
Ricapitoliamo: in seguito ad un tentativo di evasione un poliziotto rimane ucciso. D'Elia, che si trova lontano dal luogo del delitto, non commette materialmente l'omocidio né elabora il piano, ma ne è appunto solo a conoscenza. Attenzione: il piano è di evasione, non di omicidio!!
Ora: in relazione alla legislazione speciale antiterroristica, viene condannato a 25 anni, di cui sconta in carcere 12 grazie alle riduzioni di pena. Preciso che le riduzioni di pena gli vengono concesse in quanto egli si dissocia dall'organizzazione terroristica, con tutto ciò che la dissociazione comporta, diversamente dal pentitismo, compreso il rischio di morte. Così scrive nella lettera ai Deputati: "credo che sia questo un altro fatto
politico che può essere letto, come la parabola felice di una storia, che è storia di
cittadinanza democratica e di accoglienza umana e civile di cui, non solo Marco
Pannella, ma anche lo Stato italiano può andare fiero... se ha senso l’articolo 27 della
nostra Costituzione, se hanno senso le parole lì scritte sulla rieducazione e il
reinserimento sociale del condannato.
Se qualcuno, ancora oggi, dopo trenta anni, vuole cristallizzare la mia vita
nell’atto criminale di allora (che non ho materialmente commesso) e non tener conto
della semplice verità che l’uomo della pena può divenire un uomo diverso da quello
del delitto, rischia di non cogliere il senso profondo della giustizia, del carcere e della
pena descritto dalla nostra Costituzione".

Infine, con riferimento allo svelare o non svelare, avevo semplicemente detto che non hai svelato nulla quando hai scritto "sai benissimo che era dirigente del partito(?) terrorista Prima linea...".
Infatti l'ho scritto, con l'orgoglio di chi sa di far parte di un partito che ha rappresentato la via d'uscita per un uomo che era perso, morto, un mostro, come sarebbe per voi e come invece i radicali hanno dimostrato poetr recuperare alla vita civile e democratica.

gianpiero spagnulo ha detto...

il paragone sarà anche ardito...ma rende l'idea che chi proggetta qualcosa di terroristico è in prima persona responsabile di quello che succede...
è assurdo ED è IGNOBILE che si tenti ANCORA di giustificare UN'ATTO TERRORISTICO O un terrorista come d'elia(come da te fatto...''Attenzione: il piano è di evasione, non di omicidio!!'')....non guardiamo con GLI OCCHI di APPARTENENTE A UN partito radicale ...GUARDIAMO i fatti oggettivi avvenuti...si sa benissimo che i terroristi come d'elia e coloro che facevano parte di Prima Linea (O CHE FANNO PARTE DI UN'ASSOCIAZIONE TERRORISTA)sono gente senza scrupoli e che non avrebbero MAI esitato a sparare....d'elia stesso dichiara (testuali parole)“ Personalmente - dichiara D’Elia -non ho mai sparato a nessuno, anche SE E' STATO SOLO UN CASO. Sarebbe potuto accadere A ME, esattamente,COME E' SUCCESSO a molti MIEI COMPAGNI, con cui ho CONDIVISO TUTTO, di UCCIDERE e/o essere uccisi”.
Non ho sentito da parte tua una risposta a quello che ho detto su di te... in merito al discorso di NAPOLITANO da me condiviso e penso anche da tutte le persone civili che odiano il Terrorismo...
penso/spero a questo punto che la lezione.... in merito all'arroganza da te dimostrata anche contro il presidente Napolitano(l'elevazione a professore di diritto penale)... ti sia servita..
Io sono Orgoglioso di tutta la gente che ha dato la vita per il Paese,che ha contribuito a darci un'Italia libera come tutti i militari in genere,gli appartenenti alle forze dell'ordine,ai giudici come Falcone e Borsellino e tutta quella gente colpita dal terrorismo o dalla mafia...evidentemente hanno dato la vita anche affinchè noi vivessimo in un'Italia migliore...
Questi sono il mio Orgoglio non la gente terrorista che ha scontato la sua pena e sia tornata alla vita civile...

Anonimo ha detto...

Caro Gianpiero, ti suggerisco di tranquillizzarti perché stai inutilmente agitandoti.
Ho fatto quella precisazione in quanto se parliamo di diritto, di responsabilità penali (personali) è un conto, se parliamo di responsabilità politiche è altro.
Mi spiace deluderti, ma non hai impartito lezioni a nessuno.
Io non ho giustificato nessun gesto, come non lo ha fatto neppure Sergio, che è però il maggior artefice, ti piaccia o no, dell'approvazione della moratoria della pena di morte; sto semplicemente sostenendo un principio costituzionale a te non gradito, evidentemente, ma che devi accettare. Allora il mio è un invito a tutti alla coerenza e al rispetto della Costituzione.
La tua frase finale non credo abbia bisogno di commento.

gianpiero spagnulo ha detto...

Cerchi di aggirare le accuse ma non ce la fai,sei in difficoltà e non riesci a rispondere punto per punto a quello che ti scrivo...ti ho detto cose ben precise in merito al saggio presidente Napolitano(la Costituzione la conosce molto bene,eppure lui si è scagliato contro quelli come il partito radicale che danno tribune agli ex terroristi)...e tu non rispondi ...
Mi sembra che il rispetto della costituzione è un ''cavallo di battaglia''di Napolitano quindi il tuo invito alla coerenza e al rispetto della costituzione lo fai a me che sono arroccato sulle posizioni del nostro presidente??
La frase finale è talmente civile e si basa su dei fatti incontestabili:l'essere fiero di gente che ha dato la vita per noi...e non della gente che abbia semplicemente scontato la pena di atti ignobili e da condannare...
la conosci in generale la differenza tra un'eroe,un martire,un'innocente e un terrorista e un'assassino?

in merito all'approvazione della moratoria sulla pena di morte ...sai benissimo che d'elia non ha fatto niente affinchè sia stata approvata(il merito è stato del governo,dell'appoggio delle nazioni democratiche e del Papa che ha rilevanza mondiale)...

adesso vediamo se cerchi di cambiare discorso o tenti di rigirare la frittata...

Anonimo ha detto...

Magari quando uscirai allo scoperto potremo incontrarci anche in un dibattito pubblico e lì sarà più chiara ogni posizione, visto che non sei certamente la prima persona con cui mi confronto.
Ho grosse difficoltà, è vero, a rispondere punto per punto a ciò che ti limiti a "copincollare" su Napolitano (quello che sfilava per l'amnistia e l'indulto insieme al partito radicale, proprio lui). Infatti non vedo cosa dovrei commentare.
Il rispetto della Costituzione è il rispetto dell'art. 27, dell'istituto riabilitativo previsto dal codice e tradito dal PD e da queli che si spacciano per "cristiani" quando sostengono oltre alla necessità del processo e della condanna, anche il marchio dell'infamia a vita. Bravo, complimenti pure a te.
Infine, dovresti avere un minimo di ritegno, oltre che di conoscenza (e riconoscenza) del mondo circostante e della storia: sono sicuro che non scriveresti quelle falsità sulla pena di morte. Leggiti cosa ha fatto Nessuno tocchi Caino e il suo segretario mentre il Papa pensava a parlare di aborto-omicidio o a chiedere l'elemosina dei soldi pubblici alle scuole cattoliche, ma nello stesso tempo non muoveva dito per la moratoria, dimenticando pure di affacciarsi a San Pietro quando alcuni manifestanti marciarono in occasione della marcia pasquale ( http://isenzavergogna.blog.dada.net/post/344253/+A+Roma+Marcia+di+Pasqua+contro+la+pena+di+morte). Siamo riusciti a fare di più persino a Francavilla, dove il sottoscritto, se permetti, ha messo insieme destra e sinistra in una conferenza stampa e ha fatto votare un o.d.g. all'unanimità dal Consiglio Comunale.
Sull'argomento dovresti avere il buon gusto di sorvolare.

gianpiero spagnulo ha detto...

non so cosa dirti...ogni volta cerchi cambiare discorso...
comunque anche io come napolitano credevo che l'indulto fosse una necessità...io mi sono sbagliato...è stata una sciagura per la sicurezza degli italiani...
per quanto riguarda il papa e la pena di morte mi sono stancato,ne abbiamo parlato tante di quelle volte che non ha più motivo parlarne...
per quanto riguarda l'o.d.g. cos'è che vuoi un'applauso?o vuoi farti pubblicità per far notare a tutti che sei una realtà della politica francavillese o italiana?
cosa mi importa di quello che hai fatto?
rimango dell'idea che sia stato un'infamia per le vittime del terrorismo e chi crede nella legalità vedere d'elia in parlamento...punto..volevo delle risposte ben precise ma non le ho avuto...

Anonimo ha detto...

Mi paiono chiare le differenze.
Ho fatto quell'esempio sulla iniziativa che ho portato io solo perché fosse chiaro da quali parti sono venute.
Infine, sarò scemo ma non ho ancora capito quali sono le domande.