domenica 24 agosto 2008

Federalismo Fiscale in salsa statalistica

se non si introduce con legge il principio di "pressione fiscale"

di Antonio de Franco

La ragione - che vado a spiegare - del consenso generale delle forze politiche sia di cdx quanto di csx sulla proposta di federalismo fiscale della Lega deve preoccupare una classe dirigente emergente che si appresta a prendere il posto della decrepita oggi ben rappresentata e con le redini del potere ben salde nelle mani (ancora per poco, penso).Questa ragione consiste nel fatto che il federalismo proposto dalla Lega rientra nel c.d. "consenso statalista" che unisce tutti - sindacati, ordini professionali, imprese di stato, ministeriali, partiti - in una sorta di neo-solidarietà nazionale della conservazione. Infatti il sistema fiscale proposto da Bossi non intacca i privilegi delle corporazioni, i monopoli e le riserve di legge e non intacca, anzi al contrario promette suoi maggiori sviluppi con conseguente accellerazione del declino della nazione, il dirigismo tipico della politica italiota da "assalto alla diligenza" del bilancio dello Stato per cui la massima aspirazione della vecchia classe dirigente è quella di mettersi a libro paga (Vedi, ultimo arrivato, il 5xmille che inserisce nel parastato anche il volontariato e, penultimo arrivato, l'estensione del finanziamento all'editoria alle associazioni consumeriste!!!).Insomma il "federalismo fiscale" rischia, se non promette, di aumentare la spesa pubblica e, quindi, la pressione fiscale.Ho ragione di ritenere - conoscendo molto bene la base leghista, non solo per antiche militanze ma per frequentazioni connesse alla mia attività sindacale - che la Lega stia prendendo in giro il suo elettorato il quale non ha mai chiesto e non chiede di scegliersi se farsi prendere (o rubare, secondo come vengono spesi) i soldi delle tasse dal Sindaco o dal Governatore della Regione piuttosto che dal Presidente del Consiglio del Governo Italiano.Gli elettori del nord Italia chiedono di introdurre per legge un livello prestabilito di "pressione fiscale" complessivo (cioè indipendente dal fatto che poi questa pressione vada a vantaggio dello stato, della regione, del comune) oltre il quale la P.A. (la pubblica amministrazione) non deve andare. Poi saranno gli amministratori pubblici, secondo la loro capacità di programmazione e di spesa, a suddividersi tra loro la fetta spettante di prelievo.Insomma a noi cittadini (non solo a quelli del nord, per la verità) non interessa se a prenderci le tasse sia il sindaco piuttosto che il Governo ma ci interessa che tutti loro messi insieme, comune-regione-UE-Stato, non si prendano più del, ammettiamo, 35% del nostro reddito (ora la pressione fiscale è al 48% effettivo, 43% statistico) lasciandoci il resto in tasca.La conservatrice pretesa della Lega che i cittadini siano più contenti se si fanno calare le mani nelle tasche dal Sindaco piuttosto che dal Presidente del Consiglio è solo una bugia che fa passare gli italiani per quello che non sono.La cosa paradossale è che tutto il consenso statalista, dai notai ai sindacati, passando per politici, imprenditori confindustriali, tassisti, organizzazioni agricole, Cna, Confcommercio, farmacisti, imprenditori di imprese pubbliche, parastato & enti pubblici economici, vedono di buon occhio il federalismo fiscale leghista in quanto promette, se non l'aumento, almeno la conservazione delle loro greppie. Intanto nessun mezzo di informazione, dal moderato Corriere dellaa Sera, alla seriosa Repubblica, passando per il professionale Sole24Ore e per la pensante La7, spiegano ai contribuenti elettori leghisti come stanno le cose.Invece no! Il consenso alla Lega fa comodo. Ulteriore prova che piace alla minoranza che comanda essendo funzionale alla conservazione del sistema, altro che riforme! Che siamo in declino e in stagnazione non gliena frega niente a Lor Signori. LA RIFORMA FEDERALE FISCALE PASSA NECESSARIAMENTE E UNICAMENTE DALLA INTRODUZIONE PER LEGGE DEL LIVELLO MASSIMO DI PRESSIONE FISCALE. Diversamente è assai difficile che la spesa pubblica possa essere moralizzata e il federalismo senza fissazione del livello di pressione fiscale non farà altro che produrre un aumento ulteriore della spesa pubblica allargata e, quindi, del dirigismo corporativo che sta uccidendo la nazione.P.S. Fa ben sperare la proposta di Tremonti di sopprimere il finanziamento pubblico all'editoria. E' possibile che secondo la bozza Calderoli vengano soppressi anche i contributi di bonifica. Ma intanto occorrerebbe anche fare marcia indietro col 5xmille e procedere alla sua immediata eliminazione. Si potrebbe anche anticipare la fine degli aiuti di stato dell'U.E. dal 31-12-2013 al 31-12-2010 lasciando i finanziamenti destinati allo sviluppo delle aree depresse esclusivamente per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche materiali.

Antonio de Franco

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Se vogliamo federare l'italia non dobbiamo guardare a nord, centro, sud e isole ma alle tante italie che ci sono quante sono le corporazioni e i monopoli:
- l'italia dei notai
- l'italia dell'alitalia
- l'italia dell'enel
- l'italia della TV rai-mediaset
- l'italia dei farmacisti
- l'italia dei baroni universitari
- l'italia dei parlamentari
- l'italia dei burocrati sindacali
- l'italia dei manager di stato

Se non si mette mano per eliminare privilegi, parassitismi, corporazioni e monopoli l'italia non sarà mai unificata e la riforma fiscale federale non servirà a niente.

Anonimo ha detto...

we defrà ca armenu tillu ca si tu, ti commenti sulu sulu

Anonimo ha detto...

Le scuole meridionali sono le peggiori e regalano voti alti agli studenti senza farli studiare.
I professori meridionali sanno a mala pena l'italiano e non sanno insegnare.
Voi meridionali non avete voglia di lavorare e siete sempre sporchi.
Non fate altro che chiedere assistenzialismo per tutto e siete bravi solo a tirare a campare.
Voi meridionali siete tutti mafiosi.
Dove sono gli evasori matricolati? In italia meridionale e insulare dove pagano le tasse solo se gli metti un finanziere alle calcagna.

Un giorno la lampada mi si manifestò finalmente e il genio mi chiese le tre cose da fare. Io gli chiesi subito di allagare l'italia da Roma in giù. Poi gli chiesi di prosciugare l'italia da Roma in giù e infine gli chiesi, terzo desiderio, di allagarla di nuovo.
Il genio colpito da desideri così strani mi domandò perché avessi voluto fare tutto ciò? E così gli risposi.
Col primo allagamento abbiamo pulito l'italia del sud da tutti i meridionali che vi abitano. Col ritiro delle acque tutti i parenti in italia del nord sono andati per i funerali. Col secondo allagamento abbiamo fatto fuori anche loro.
Finalmente ci siamo liberati di tutti i meridionali.

Umberto Bossi (1)

(1) Il grande politico che in nome del federalismo e dell'autonomia portò i soldati nelle città e tolsa l'autonomia fiscale ai comuni... alla facc'd'o' caz.

Anonimo ha detto...

Quella del federalismo fiscale è solo una storiella per mettere l'anello al naso ai fans della lega e a tutto il nord.
E' tutto un pestare l'acqua nel mortaio!
Basterebbe unificare gli enti previdenziali pubblici italiani (INPS, INPDAP, IPSEMA, INPGI, INAIL, ecc.), basterebbe eliminare i finanziamenti pubblici ai sindacati (patronati, CAF, red, trattenute sulla contrattazione e quote associative), innalzare l'età minima di pensione a 62 anni introducendo l'anticipo da lavoro usurante, mettere sul mercato l'INPS rendendo facoltativa la scelta della carriera previdenziale dei lavoratori.

Con la riforma della previdenza sociale potremmo liberare risorse con cui raddoppiare le in via generalizzata per tutti i comparti e tipi di lavoratori, gli oneri indiretti sul costo del lavoro di almeno il 13%.
E' una operazione che vale - tenuto conto della spinta dei consumi - almeno lo 0,8%-1% di PIL annuo.

Purtroppo non lo possiamo fare perché si toglie l'osso dalla bocca di una delle più potenti corporazioni che comandano veramente in italia: le burocrazie sindacali.
Mentre il federalismo fiscale è solo fumo negli occhi, populismo, vernice che promette di cambiare tutto per lasciare tutto com'è per il piacere delle potenti burocrazie sindacali.

Anonimo ha detto...

27 agosto 2008 6.37
Si è cancellato una parte del periodo. La frase esatta è la seguente:
"Con la riforma della previdenza sociale potremmo liberare risorse con cui SI POSSONO TRANQUILLAMENTE RADDOPPIARE LE PENSIONI MINIME, PORTANDOLE A 1100 EURO MENSILI, SENZA BISOGNO DI AUMENTARE LE TASSE, e diminuire il c.d. "cuneo fiscale" in via generalizzata per tutti i comparti e tipi di lavoratori, gli oneri indiretti sul costo del lavoro di almeno il 13%.
Da notare che i riflessi sul PIL nazionale sarebbero permanenti e non riferiti ad un solo anno.

DAI CULTORI DI FORMULE COME IL FEDERALISMO FISCALE VORREMMO SAPERE E FARCI DIRE OGGI TUTTI QUEI SOLDI CHE SI SPRECANO CON L'ATTUALE SISTEMA PREVIDENZIALE IN TASCA A CHI VANNO???
ED I BENEFICIARI DI QUESTO ENORME FLUSSO DI DENARO COME INTENDONO RIFORMARE L'ITALIA PER FARLA USCIRE DAL DECLINO???
QUESTI PRIVILEGIATI SONO DISPOSTI A FARE I SACRIFICI RINUNCIANDO ALLA GREPPIA STATALE PER SALVARE L'ITALIA DAL DECLINO???

Un cittadino che "preferisce" restare anonimo

Anonimo ha detto...

we defrà ca armenu tillu ca si tu, ti commenti sulu sulu
Arretu cuddu ti prima

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
we defrà ca armenu tillu ca si tu, ti commenti sulu sulu
Arretu cuddu ti prima
27 agosto 2008 10.34

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Evidenzio questo anonimo ai lettori e/o commentatori: secondo voi, avrà letto il post?

Anonimo ha detto...

Ue' defrà ci'a vistu comu sta lleunu t'intra'lla mmerda l'alitallia!!!
E mescula, ce cazz'an culu lu piaceri ca simu 'rgogliosi pi la "compagnia di bandiera". Ca a cuddu postu la pigghiamu nui ca ti li tassi ca paiamu - eccu piccè no bbastunu mai - s'a pruitè puru a "salvari" la pannera.
Ci sapi comu poi l'inprenditori, tutti foristieri ti lu paisi ti San Carlu, dda, comu si chiama, a si, ti Milanu, alla facci noscia e ti la pannera si cciaffunu lu capitali cull'apparecchi, pulizzati ti li debbiti ca ama spiccià ti paia nui.
E menchia a ci nn'enchiutu na capu ti l'assistenzialismu!
La leca, sini comu si chiama, proprio quedda la Lega no hai ta tiri nienti?
Quannu li turnisi ti roma latrona si li cciaffunu loru si stanno zitti, zitti e tuttu vai buenu e eti a postu.

Ma a me pari ca questa, si eti nna cumpagnia, ma ce cumpagnia, no ti pannera ma ti latri.

... stamuni nui, si, stamuni...

Anonimo ha detto...

Se ho ben capito il Suo ragionamento è il seguente.

Gli aiuti di stato (finanziamento editoria, 5xmille, Caf & Patronati, fondo perduto 488, ecc.) costano alcuni miliardi di euro a carico del bilancio dello Stato.

A sua volta lo Stato per poter erogare questi aiuti, deve aumentare le imposte e le tasse a carico di tutti i contribuenti.

Insomma si tratta di una partita di giro: lo stato toglie i soldi ai cittadini aumentando le tasse per restituire quei soldi agli stessi cittadini sotto forma di aiuti di Stato.
Chi ci guadagna con questo sistema paradossale in cui si toglie con la sinistra per dare con la destra?
Un solo soggetto ha da guadagnarci cioè il POTERE POLITICO il quale espandendo il bilancio pubblico aumenta il suo potere gestionale e poi aumenta il clientelismo quando si tratta di decidere a chi devono andare i soldi. Tra l'altro questo sistema infernale aumenta il potere della burocrazia poiché lo Stato per poter erogare gli aiuti e contributi a fondo perduto deve mettere in piedi uffici e servizi. Infatti lo Stato mentre dalle tasse per gli aiuti di Stato prende 100, poi di aiuti eroga 85 poiché la differenza di 15 è costo per pagare la burocrazia che deve provvedere a fare le pratiche (i bandi) per poter dare gli aiuti.

In tutte le nazioni sviluppate gli aiuti di stato non esistono e uno Stato snello e regolatore si limita ad utilizzare la leva fiscale. Faccio un esempio: la provincia di Brindisi secondo i programmi statali è destinataria di aiuti di Stato per 10 milioni di euro all'anno. Bene, allora anziché erogare questi aiuti si provvede a diminuire le tasse e le imposte della provincia di Brindisi per almeno 10 milioni o altro maggiore importo commisurato agli obiettivi di sviluppo e incentivo economico.

In tal modo la misura di aiuto è immediatamente efficace esplicando immediatamente i suoi effetti sull'economia locale. Si elimina la burocrazia ed il suo costo aggiuntivo per distribuire gli aiuti. Si eliminano le truffe sugli aiuti liberando la G.di F. che così può svolgere altri servizi di istituto (lotta all'evasione). Si elimina l'ingerenza della politica nella economia e il clientelismo.

ALTRO CHE FEDERALISMO FISCALE! SE HO CAPITO BENE LA POLITICA PROMETTE DI FARE DELLE LEGGI PER DIMINUIRE IL SUO STESSO POTERE. SAREBBE COME FARE UNA LEGGE IN BASE ALLA QUALE SI AFFIDA AL LADRO IL COMPITO DI RESTITUIRE LA REFURTIVA AL LEGITTIMO PROPRIETARIO... DANDOGLI ANCHE UN PREMIO (VEDI ALITALIA).

Anonimo ha detto...

Confermo in pieno il discorso sulla inutilità degli aiuti di Stato ma addirittura aggiungo come essi sono proprio dannosi facendo molto male alle imprese per il cui sviluppo sono erogati i contributi a fondo perduto.

Ci sono tantissimi studi di economia che dimostrano ciò ed in particolare è importante riflettere sull'esperienza del PREMIO NOBEL PER LA PACE 2006, MOHAMMAD YUNUS E ALLA SUA BANCA RURALE GRAMEEN BANK.

In sostanza Yunus cosa ha fatto? Anziché dare aiuti alimentari di sussistenza per i poveri che morivano di fame come faceva la Chiesa Cattolica e l'Onu, Lui ha detto a queste persone: non vi regalo 100 rupie ma ve le presto. Se entro 1 mese me le riportate non vi presto altre 100 rupie ma 200.
Se fra 45 giorni mi restituite le 200 rupie ve ne presto 300 che potrete restituire in due rate di 150 rupie a 30 e 60 giorni.
Quando fra 60 giorni mi avrete restituito le 300 rupie ve ne presterò 500 che mi restituirete entro tre mesi, e così via.
In tal modo i poveri che prima erano solo in grado di chiedere l'elemosina, per l'aspettativa di auemntare il prestito si sono messi a fare lavori che gli consentivano di guadagnare per restituire il prestito utilizzando il prestito, oltre che per vivere, anche per comprare le attrezzature occorrenti per quei piccoli lavori.
Nell'arco di quindici anni le aree dove Yunus apriva la filiale della sua banca tutto d'un tratto gli accattoni e poveri diventavano lavoratori e gli veniva voglia di recuperare.
(a sua volta Yunus non ci ha mai rimesso niente poiché nei pochi casi in cui l'interessato non è stato capace di restituire il prestito Lui ha comunque fatto un'opera di bene regalando una certa quantità di rupie a quelle persone (come continuano a fare senza alcuna speranza di miglioramento le Chiese e l'Onu).
L'effetto sociale di miglioramento della c.d. "Banca dei poveri" è stato talmente rivoluzionario che parte di coloro che hanno iniziato tanti anni fa adesso hanno imprese con tanto di dipendenti che vi lavorano e prendono salari, Mentre la comunità mondiale buona ha premiato Yunus riconoscendogli il PREMIO NOBEL.

La esperienza di Mohammad Yunus ci dimostra che se si vuole aiutare un territorio svantaggiato non si devono dare i contributi a fondo perduto, le elemosine e gli aiuti di Stato che diminuiscono la capacità di quella popolazione a fare sacrifici, bensì occorre dare fiducia e merito del credito a quella popolazione così che provi a saper far da se.

Plymouth, Massachusetts
Bartolomeo Vanzetti

Anonimo ha detto...

Caro De Franco,
se coll'assetto federalistico del fisco i contributi di bonifica vengono assorbiti nell'imposta unica immobiliare, sarà la Sua vittoria, quella vera e non come quella per pubblicità elettorale vantata dal sen. Gaglione, che La ripaga del tantissimo impegno profuso per la comune battaglia.

Anonimo ha detto...

Gli italiani sono statalisti dirigisti impenitenti.
Loro il concetto di "pressione fiscale" non sanno nemmeno dove sta di casa.
Del resto nel Bel Paese parlare di autonomia della società civile equivale a bestemmiare i morti qualcosa di impudico oggetto di autocensura di cui si preferisce per quieto vivere non parlare.

Quanti cittadini italiani conoscono il perché si determina la pressione fiscale?
Cioè il limite massimo entro cui la Pubblica Amministrazione, nelle sue diverse articolazioni di Unione di stati, Stato ed enti territoriali, è autorizzata a calare le mani nelle tasche dei cittadini misurando un limite insormontabile posto per la tutela della propria libertà.

Nel paese dell'ipocrisia, qual è l'Italia, le associazioni dei cittadini di volontariato fanno addirittura la pubblicità per indurre i cittadini a dare la propria opzione per il 5xmille cioè per autorizzare lo Stato a tenere sul proprio libro paga e finanziare le associazioni di volontariato. Ovviamente i soldi occorrenti alla bisogna saranno presi aumentando le tasse a carico dei cittadini.
Insomma il 5xmille è una pubblicità affinché i cittadini autorizzino lo Stato ad aumentargli le tasse da pagare nel nome del finanziamento delle associazioni di volontariato.

Caro De Franco, cosa vuoi che ne capiscano gli italiani di "pressione fiscale"...

Federico Vitali ha detto...

ilnostrodomani.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Dal blog di Federico Vitali, ilnostrodomani:

""" Per Fitto la discussione nel merito avverrà all'interno di una cabina di regia di cui il ministro Calderoli ha parlato in sede di conferenza unificata con le Regioni. Il ddl, ribadisce Fitto, "si fonda sul rispetto dei principi costituzionali. Per la perequazione l'articolo 117 stabilisce l'esclusiva competenza dello Stato. Lavoreremo dunque in questa direzione. L'obiettivo non è quello di aumentare il divario tra Nord e Sud ma di responsabilizzare gli amministratori locali". Questo, spiega il ministro, significa che i servizi essenziali saranno finanziati al 100%: "il parametro di riferimento non sarà però la spesa storica, spesso prodotto dell'inefficienza della classe dirigente locale, ma quella quella standard definita secondo criteri oggettivi e validi per tutti, al Nord come al Sud". """

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E' un discorso che condivido pienamente.
Ok!
Cominciamo a rimboccarci le maniche per preparare ed emancipare la cittadinanza e l'opinione pubblica francavillese alla responsabilità di una equilibrata gestione amministrativa con la dovuta autonomia critica e di giudizio per operare il dovuto controllo verso gli amministratori locali.

Perfetto, veramente giusto il riferimento di F. Vitali: per giunta indica un target a cui tengo molto.

Anonimo ha detto...

Si de franco, sei bravo a leccare al nipote dell'on.Vitali. Che figura...

Anonimo ha detto...

Caro anonimo,
proprio non sapevo che il Federico che ha scritto è nipote dell'on. Luigi.

Ti ringrazio!
Se lo avessi saputo per tempo lo avrei ricacciato negli inferi, lo avrei stramaledetto, l'avrei censurato, gliel'avrei fatta pagare... Avrei nascosto i miei sentimenti e quanto penso per evitare di apparire, come Tu dici, un leccaculo.
Già, si proprio un leccaculo... e del nipote dell'on. Vitali, per giunta.

A proposito! Una domanda: Tu anonimo, hai questa idea di Federico solo perché sei a conoscenza della parentela? O perché hai avuto a che fare con Federico e ti ha dato modo di serbargli un certo giudizio. Se è così, non ti ha sfiorato il dubbio che una e qualunque persona vale per quella che essa è e per quello che fa; non certo in base alla nipotanza, non in base ai suoi natali, non in base al suo lignaggio.

Federico Vitali ha detto...

Esimio Antonio, anzitutto la ringrazio per aver mostrato interesse in un post del mio blog, secondariamente la invito ad ignorare simili soggetti nullafacenti che hanno come unico scopo offendere e far perdere tempo piuttosto che commentare e aprire un dibattito costruttivo. Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta.

La aspetto nel mio blog!

F.Vitali

Anonimo ha detto...

ha assolutamente ragione de franco..una persona in un blog va giudicata per quello che scrive..io per esempio giudico vitali dai suoi post e dai suoi commenti,ed è per questo che mi avvicino al suo blog con un notevole imbarazzo..

Federico Vitali ha detto...

Beh cicciolo, io invece frequento anche blog di ragazzi che non la pensano affatto come me! Puoi pure commentare nel mio e dire la tua, non cancello niente anzi è un buon motivo per creare un dibattito costruttivo e rispettoso.

Angelo ha detto...

E' nato!!!!!

www.idvfrancavillafontana.blogspot.com

Angelo Roma

Anonimo ha detto...

Saluto Antonio De Franco che ci informa sulle condizioni dell'economia , non so se sia facile spiegarsi con gli altri , leggo anche che in questa pagine si cita la scienza economica " sacra " , insomma , a me piace leggere i candidati a Sindaco che lui propone nel centro-sinistra , c'è poi anche l'altra parte si intende , che per me sono capaci di assicurare una buona gestione.

Cordialità

Anonimo ha detto...

be'??? e voi non avete niente da dire su quello che succede a francavilla???

oronzo

Anonimo ha detto...

be'??? e voi non avete niente da dire su quello che succede a francavilla???
oronzo 15 settembre 2008 15.24

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Scusa Oronzo, cosa sta succedendo a Francavilla di tanto importante?
Si tratta delle scaramucce per le candidature a sindaco?

E se, invece, di inseguire tutti questi soggetti alla ricerca di poltrone come Filomeno, Curto e, da ultimo, Della Corte, ragionassimo e ci confrontassimo sulle cose da fare per realizzare un programma da imporre ai partiti non sarebbe più proficuo?

Anonimo ha detto...

si we 'ntò, non ho mica detto: perchè non fate un post sulle scaramucce sui nomi?

però è innegabile che ci sia un certo dibattito. sugli altri blog ho visto che dai nomi, forse, si è passato a parlare di programmi.

qui, nemmeno dei nomi! allora, amici di destra, vogliamo parlare anche noi di programmi?

tutto qua.

ronzu